Una ottantina di imbarcazioni pronte a setacciare il fondale adriatico alla ricerca di un prodotto di qualità dal primo ottobre riprenderanno la pesca della venus galina, la vongola comune tanto apprezzata sulle tavole degli italiani.
In mattinata vertice al Palazzo del Mare di Roseto tra i pescatori del Cogevo Abruzzo e i comandanti della Guardia Costiera, alla presenza del nuovo comandante Clarissa Torturo e il Direttore Marittimo delle Capitanerie di Abruzzo e Molise Enrico Moretti.
La visita non è stata occasionale, ma voluta dagli stessi armatori, in vista della ripresa dell’attività di pesca delle vongole. Il nuovo comandante ha voluto capire quali sono le problematiche che riguardano la categoria, per trovare anche un punto di incontro con gli pescatori.
“Noi andiamo in mare in modo onesto e con rispetto delle regole”, ha spiegato Walter Squeo, vice presidente del Cogevo e segretario della Federpesca, “ma la nostra situazione è drammatica perché il nostro spazio di pesca è ridotto da quando è nata l’Area Marina Protetta del Cerrano”.
Ad illustrare la situazione al nuovo comandante Torturo è stato il presidente del Cogevo Giovanni Di Mattia che ha affrontato la questione anche sotto un profilo politico. Due sono le ipotesi avanzate dalle vongolare: pesca nell’area con attrezzo riconosciuto dal Ministero dell’Ambiente o risarcimento per il danno che i pescatori hanno subito con la chiusura di un ampio specchio di mare tra Pineto e Silvi.
Argomenti che però meritano approfondimento. Intanto Squeo ha ribadito che con la Capitaneria di Porto c’è la massima collaborazione, sia per il rispetto delle regole, sia per trovare soluzioni che vadano incontro alle esigenze dei pescatori.