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Teramo, la Asl vara la spending review

La Asl di Teramo deve allinearsi alle normative nazionali e alle indicazioni regionali sulla necessità di attuare una revisione della spesa nelle aziende sanitarie. In particolare, in questi giorni, il direttore generale Fagnano, insieme ai dirigenti amministrativi, sta rivedendo tutti i contratti che l’azienda ha posto in essere nel corso degli anni con le ditte esterne che alla ASL forniscono beni e servizi.

In questa prima fase, la ASL dovrà richiedere uno sconto del 5% sui valori delle forniture e ridurre alcuni servizi considerati non essenziali dal punto di vista sanitario, senza che tutto ciò vada ad incidere sulla qualità dei servizi offerti e, soprattutto, senza arrecare alcun pregiudizio all’utenza.

“Così come indicato dalla normativa (la Legge n° 125 del 06/08/2015 sull’abbattimento dei costi della pubblica amministrazione), in caso di mancato accordo con i fornitori – fanno sapere dalla Asl – entro 30 giorni dalla trasmissione della proposta, l’azienda avrà il diritto di recedere dal contratto senza alcun onere”.

In una seconda fase, a seguito dell’adozione di una specifica Intesa Stato-Regioni, la ASL dovrà ulteriormente agire sul governo dei costi, così come stabilito dal Governo centrale, che impone di ridurre fondamentali voci di spesa: riduzione dei prezzi dei dispositivi medici; riduzione delle prestazioni inappropriate di assistenza specialistica ambulatoriale; riduzione dei ricoveri di riabilitazione ospedaliera ad alto rischio di inappropriatezza sotto il profilo clinico; riduzione delle giornate di ricovero, oltre quelle definite appropriate; rideterminazione dei fondi di contrattazione integrativa per il personale dipendente, anche in seguito alla rideterminazione degli incarichi di strutture semplici e complesse.

A tutto ciò, si aggiungerà l’ulteriore manovra che la ASL dovrà sostenere per compensare l’incremento della spesa farmaceutica. Infatti, nell’anno 2015, a seguito dell’introduzione di farmaci innovativi ad alto costo, nonché di quelli per la cura dell’Epatite C, la stima è che si registrerà un aumento di spesa di circa 8 milioni di Euro.

Cercare di mantenere l’equilibrio economico in ambito sanitario, in una situazione in cui, inevitabilmente, i costi dell’assistenza crescono anche, e fortunatamente, a causa di innovazioni tecnologiche, è sempre un’operazione difficile – dichiara Roberto Fagnano – soprattutto se le risorse economiche che, centralmente, vengono assegnate alla Sanità, sono sempre meno. Quello che la ASL di Teramo si accinge a fare, però, non deve assolutamente preoccupare i cittadini, poiché la nostra spending review andrà ad incidere su servizi che non sono essenziali dal punto di vista sanitario.”