La vicenda sembra risalire allo scorso agosto, quando l’associazione riscontrò le prime fatturazioni anomale per consumi presunti. La motivazione di “Enel Energia mercato libero Distribuzione Gas” fu la sostituzione del sistema informativo, cosa che bloccava anche eventuali reclami da parte dei consumatori. Il presunto aggiornamento avrebbe, però, procurato un nuovo codice utente. Ed è qui che si riallacciano le ultime bollette pervenute ai teramani.
La fattura immediatamente successiva a quella di agosto (con nuovo codice e datata ottobre 2009) parla, infatti, di “prima lettura di attivazione”, cioè la tradizionale lettura che si effettua recandosi a casa dell’utente. Visita, in realtà, mai avvenuta. Le fatture si basano, quindi, su letture presunte, senza lettura di conguaglio e con scadenza ravvicinata.
Il numero elevato di fatture viene spiegato da “Robin Hood” con il fatto che Enel Energia è obbligata dalla legge ad essere in linea con l’emissione di un certo numero di fatture annue. “Siamo davanti al primo fattore sbagliato” commenta in merito Pasquale Di Ferdinando, presidente dell’associazione. “Non capiamo perché, pur avendo avuto a disposizione il periodo tra agosto ed ottobre, abbiano concentrato tutto in pochi giorni, ancor di più se, poi, nel 90% dei casi si tratta di fatture eccedenti anche a letture effettuate dopo aver ricevuto queste comunicazioni”.
Insomma, considerato un consumo medio per famiglia di 5.000 metri cubi al mese, un calcolo veloce sui consumi permette di verificare che la differenza fra le fatture ricevute è maggiore rispetto a quanto cosumato: in parole più semplici, gli utenti pagano più del consumo effettivo.
La circostanza sarà oggetto di una denuncia da parte di “Robin Hood” all’Autorità dell’Energia, che si aggiunge alle già migliaia di reclami pervenuti dai cittadini allo sportello unico Enel. Nel frattempo, l’associazione invita gli utenti a fare comunque istanza scritta di pagamento rateizzato, inviando contestualmente anche la propria lettura effettiva. Le richieste possono essere inviate via fax al numero verde 800 997 736.
Tania Di Simone