Notaresco. No su tutta la linea ad Irgine, probabile un sì per il nuovo invaso di Grasciano. Queste le posizioni di Valter Catarra, in qualità di sindaco di Notaresco, nel corso del consiglio comunale di stamane che ha visto all’ordine del giorno anche la questione discariche nel territorio della cittadina. Il consiglio comunale era stato richiesto dalle opposizioni proprio per discutere della vicenda che in questi mesi ha visto al centro Notaresco.
“Non dubito che vinceremo la battaglia di Irgine”, ha detto Catarra nel corso di un’assise movimentata che ha visto anche una nutrita partecipazione da parte della cittadinanza. Da anni al centro di battaglie politiche e legali arrivate sino al presidente della Repubblica, l’iter regionale della discarica privata di Irgine a giorni dovrebbe giungere a conclusione. La Conferenza dei Servizi decisiva, alla quale in sostanza manca solo il parere della Provincia di Teramo, dovrebbe svolgersi il prossimo primo giugno. Catarra ha definito Irgine, capace di circa 170 mila metri cubi, “una disgrazia”, “al di fuori della pianificazione regionale e provinciale”.
Alla nuova discarica di Grasciano, la cui Conferenza è invece prevista per il 20 maggio prossimo, “forse dirò sì”, ha dichiarato il sindaco e presidente della Provincia. “Il polo tecnologico di Grasciano sta lì e non lo si può spostare, e Notaresco è socio di Cirsu”, ha detto Catarra, che ha anche risposto alle critiche dell’opposizione che lo accusava di un cambio di fronte sulla linea del no a nuove discariche. “Ci sono discariche e discariche”, ha commentato, e “i cittadini di Notaresco mi hanno votato dopo che nel 2004 avevamo votato a favore di un ampliamento” dell’attuale discarica di Grasciano. A giorni, ha annunciato, dovrebbe svolgersi un altro consiglio comunale straordinario per discutere del parere che Catarra dovrà esporre in Regione per la nuova discarica Cirsu. Il sindaco ha insistito sulla necessità di un nuovo invaso di servizio per il consorzio dei rifiuti, e ha ammesso che Notaresco ha “chiuso i bilanci con il ristoro ambientale, dunque ci guadagniamo”. In base alla legge regionale il ristoro dovrebbe essere riservato per il miglioramento ambientale, la tutela sanitaria dei cittadini e la gestione integrata dei rifiuti.
Alessandro Consalvi