Teramo. Ennesimo suicidio, il ventiduesimo dall’inizio dell’anno, nelle sovraffollate carceri italiane. Gianluca Protino, 34 anni, originario di San Severo di Puglia, è stato trovato impiccato questa mattina, intorno alle otto, nella sua cella del carcere di Castrogno Teramo, nel reparto Alta sicurezza.
Protino si trovava solo in cella perché il suo compagno di detenzione era stato scarcerato ieri. Il detenuto avrebbe utilizzato i lacci delle scarpe annodati alle sbarre della finestra per creare un cappio attorno al collo. La situazione difficile del carcere di Teramo era stata più volte sottolineata dai radicali ed altri esponenti dell’opposizione. Nell’ultima visita a Castrogno, a Natale, Marco Pannella aveva dichiarato: “”Il carcere di Teramo è senza direttore, vi sono stipati 400 detenuti in spazi che potrebbero contenerne 230, gli agenti in servizio sono solo 155 ma ne servirebbero 203, ci sono solo 2 educatori e il medico di turno rivela che oltre il 50% dei reclusi è malato e tantissimi sono affetti da malattie psichiatriche. Le celle sono malmesse, fredde e umide, celle in cui i detenuti sono costretti a stare tutto il giorno nella più completa inattività”.
Il penitenziario teramano era finito nella bufera per un suicidio di un senegalese nel settembre scorso e per le registrazione di un presunto pestaggio pubblicate da un quotidiano locale a novembre 2009.