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Villa Pini, Asl Teramo diserta udienza per ingiunzione di pagamento

Teramo. La Asl di Teramo non si presenta in tribunale, per la terza volta di seguito, per la richiesta di pignoramento, fatta da parte di cento lavoratori della S.Stef.A.R, per ottenere gli stipendi arretrati. Cento lavoratori del gruppo Villa Pini vedono sfumare, per il momento, il pagamento di 5 stipendi grazie alle ingiunzioni di pagamento presentate in tribunale. Dopo due sedute già disertate a gennaio e febbraio, ieri il tribunale di Teramo doveva esprimersi sulla possibilità di liquidare le spettanze di 100 lavoratori (un credito di circa 120mila euro) attraverso il pignoramento dei crediti vantati dalla società Santo Stefano. Fino allo scorso 3 dicembre, operazioni di questo genere sono andate tranquillamente in porto, ma la Asl di Teramo ha deciso di non presentarsi in tribunale e dunque per il momento ha vanificato le aspettative dei dipendenti del gruppo, che erano in procinto di monetizzare almeno cinque degli stipendi arretrati. La Asl, infatti, su consiglio del legale ha deciso di non presentarsi in tribunale, e di riflesso di non fare in modo che le ingiunzioni di pagamento avanzate dai lavoratori, per gli stipendi arrestati diventassero esecutive. La Asl di Teramo, infatti, detiene 1 milione e 800 mila euro di crediti residui, per l’anno 2008, che altro non è che una cessione di credito fatta dal gruppo Angelini. Il problema nasce da una richiesta avanzata dalla Unicredit Bank verso la Asl, su una cessione di credito fatta in precedenza dal gruppo Villa Pini, presentata però da oltre un anno. Ebbene, lo stesso gruppo ha diffidato la Asl nell’assecondare ogni richiesta dell’istituto di credito, in quanto non avrebbe nulla da pretendere. I lavoratori senza stipendio continuano a lavorare e ad assicurare i servizio ai disabili, come   richiesto dell’assessore Venturoni che dopo la sospensione degli accreditamenti (20 gennaio) non ha fatto interrompere i trattamenti dei pazienti che erano già in cura presso il centro. L’udienza è stata nuovamente rinviata al 19 aprile e i lavoratori temono che prima che si arrivi ad una soluzione il centro di riabilitazione Santo Stefano chiuda per fallimento, rischiando di perdere definitivamente tutti gli stipendi arretrati.