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Nereto, fratellini “salvi” dopo il crollo del tetto coinvolti (in Marocco) in uno spaventoso incidente FOTO

Nereto. Scampati, per miracolo, al crollo del solaio della propria abitazione, tornano in patria dove vengono coinvolti, assieme alla famiglia, in uno spaventoso incidente stradale. Auto cappottata e distrutta e famiglia viva per miracolo.

 

 

Destino cinico quello che, nelle ultime settimane, si è accanito contro la famiglia di Fares Said, che da decenni vive a Nereto. Lo scorso 5 di luglio, come è noto, i due piccoli figli della coppia, di 7 e 9 anni, erano stati coilvolti nel crollo del solaio della propria abitazione, in via Dino Lelii. Una tragedia sfiorata, con il tetto venuto giù nella camera da letto dei bambini (protetti dalla struttura a ponte), feriti in maniera decisamente lieve.

Tragedia sfiorata anche domenica in Marocco, sull’autostrada Tangeri-Rabat, a 300 chilometri dalla loro cittadina di origine. Durante il viaggio, infatti, la Punto con a bordo i 4 si è ribaltata anche in virtù delle pessime condizioni del manto stradale. Nell’incidente, ad avere la peggio è stata lamoglie di Fares, Sara, che ha riportato vari traumi all’addome e alla spalla e una vasta ferita alla gamba, ridotta con 20 punti di sutura. La figlia più piccola, ha avuto un trauma cranico e un ematoma al collo, mentre ferite liveri per il capofamiglia l’altro figlio.

Uno strano gioco del destino, intriso di inerzie negative, quello che sembra accompagnare in queste settimana la famiglia trapiantata a Nereto. Infatti, Fares in attesa che potesse fruire di un’abitazione temporanea dove poter vivere (quella crollata è inagibile e servono lavori per la ristrutturazione), aveva trovato ospitalità da alcuni parenti a Martinsicuro. L’attesa, ancora vana, di poter avere un alloggio di emergenza, ha spinto la famiglia a far ritorno in Marocco, a casa dei genitori della donna. Lungo il viaggio, però, il grave incidente.

“Confidiamo nella bontà di tutti i cittadini neretesi e dei comuni limitrofi”, fanno sapere, per far si che questa famiglia trovi al più presto una sistemazione adeguata.L’umanità non ha né colore né razza.”