L’autopsia sul corpo martoriato della donna, effettuato oggi dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, ha confermato alcuni aspetti già emersi nelle ore immediatamente successive alla macabra scoperta. La donna, infatti, sarebbe stata strangolata, e poi il suo corpo fatto a pezzi da una mano giudicata esperta, elemento questo riscontrabile soprattutto dai tagli netti e precisi con i quali sono stati recisi gli arti e il torace. La morte di Adele Mazza viene fatta risalire tra sabato notte e domenica, e visti alcuni particolari raccolti dai carabinieri (la tv della sua abitazione accesa, il letto sottosopra e la porta socchiusa), è oramai scontato dire che la donna sia stata prelevata a forza dalla su abitazione e poi uccisa e mutilata altrove, da mani esperte. La donna era attesa, domenica, dai familiari, per il pranzo di Pasqua, ma nella casa dove vive la madre e la sorella non è mai arrivata. L’ultima della famiglia a parlare con Adele Mazza è stata la madre, venerdì mattina. Fin qui la ricostruzione, mentre sono ancora tutti da stabilire alcuni aspetti: il movente (anche se gli inquirenti sono convinti che tutto sia maturato nel mondo che ruota attorno alla tossicodipendenza e dello spaccio) e l’identità del killer. Sulle indagini (coordinate dal sostituto procuratore Roberta D’Avolio), al momento aleggia un certo riserbo. I carabinieri del comando provinciale seguono alcune piste, che poi sarebbero quelle che potrebbero fare riferimento alle frequentazioni della donna. Oggi sono state sentite diverse persone (l’ex marito della donna, i familiari e alcuni conoscenti), anche se allo stato attuale non ci sono persone indagate, a testimonianza che il giallo sull’omicidio di Pasqua presenta ancora diversi punti oscuri, ancora tutti da chiarire.