Campli. Un lungo tira e molla. Condito anche da un confronto aspro, anche sui mezi di informazione. Le notizie sono due : la 44^ edizione della Porchetta Italica di Campli si farà come da copione. Ma uno degli eventi eno-gastronomici più attesi andrà in scena senza i maestri porchettai di Campli.
La Pro-Loco Città di Campli alla fine organizzerà l’attesa manifestazione. Tutta la vicenda viene raccontata in una lunga nota della stessa associazione turistica, che riportiamo integralmente.
LA LETTERA
La Pro Loco “Città di Campli” comunica che la 44^ Sagra Della Porchetta Italica, in programma dal 19 al 23 Agosto 2015 a Campli, si svolgerà come previsto anche senza la partecipazione dei maestri porchettai camplesi. Cogliamo l’occasione per ringraziare i 7 maestri porchettai che hanno condiviso il nostro progetto e continueranno a far parte della splendida manifestazione, affiancati da nuovi partecipanti che la Pro Loco avrà cura di selezionare attentamente già nei prossimi giorni, per garantire quantità e qualità alla Sagra più antica d’Abruzzo. La Pro Loco inoltre intende ringraziare il Sindaco Pietro Quaresimale che dopo aver compreso le nostre ragioni ha tentato di trovare un accordo last minute tra le parti. Purtroppo il rifiuto dei porchettai camplesi a presentarsi all’incontro promosso dal Sindaco e previsto nella serata di venerdi 17 Luglio, presso il Comune di Campli, ha ribadito la chiusura netta dei maestri camplesi e ci ha costretto a prendere una decisione drastica, che, sia chiaro, non fa certo piacere. Come organizzatori però abbiamo il dovere di portare avanti una tradizione cara a tutti i camplesi, la Sagra “s’ha da fare” e forti delle nostre idee non permetteremo che Campli perda, nuovamente, una risorsa ed una vetrina del genere. Pare opportuno inoltre cogliere l’occasione per rimarcare e precisare alcune questioni emerse nel polverone che si è venuto a creare dopo lo scoppio della querelle tra porchettai e Pro Loco. Innanzitutto la Pro Loco non comprende ma rispetta la decisione presa dai porchettai camplesi e pertanto invita tutti ad astenersi da futili contrapposizioni, in cui, come abbiamo avuto modo di vedere, c’è tutto da perdere e poco o niente da guadagnare. Detto ciò però, la Pro Loco è decisa a tutelare il suo buon nome e la rispettabilità dei suoi componenti, in tutte le sedi opportune, qualora si ripetano le insinuazioni o peggio le accuse infondate ed infamanti circa la nostra onorabilità ed il nostro operato. I bilanci possono essere visionati presso la sede e la loro regolarità è altresì attestata dalla vittoria di un bando regionale, a cui abbiamo partecipato per la prima volta, ottenendo il quarto posto in graduatoria su oltre cento progetti. Prima di spiegare il perchè e come si è arrivati alla nostra proposta che non ha ottenuto la condivisione dei soli porchettai camplesi, ci preme rimarcare brevemente quanto di buono è stato indiscutibilmente fatto, dal punto di vista organizzativo e qualitativo per la Sagra, durante la nostra gestione. Abbiamo introdotto regolamenti e contratti per i maestri porchettai, garantendo sia regole, sulla presenza e la vendita nei giorni di Sagra, che prezzi, evitando quindi il ripetersi di situazioni spiacevoli come quella che, durante l’edizione precedente il nostro arrivo, vide aumentare il prezzo del panino, per decisione unilaterale dei porchettai, a sagra in corso. Abbiamo garantito inoltre panche comuni, evitando che più nessuno venga fatto alzare per aver consumato nel bar o esercente sbagliato. Abbiamo riformato l’assaggio, con giurie tecniche ed una mini giuria popolare domenicale ad estrazione, che hanno sostitutito la baraonda di amici degli amici che aveva tolto ogni dignità all’evento principe e caratteristico della Sagra. Tutti piccoli passi, fatti negli anni, che hanno sicuramente alzato il livello qualitativo della nostra amata manifestazione, tralasciando sia chiaro l’aumento dell’offerta musicale, una pubblicità più innovativa e la garanzia di parcheggi e navette gratuite. Da queste riflessioni e dall’analisi dei numeri di bilancio è nata la proposta del panino a 3,50€ con un contributo maggiorato da parte dei maestri porchettai. La nostra idea è che l’evento non debba fare passi indietro ma casomai migliorarsi ancora, ci siamo interrogati sul modo e sulla sostenibilità di tale scopo. Abbiamo prima analizzato i costi, su cui appare impossibile agire pesantemente senza inficiare la qualità della Sagra. Pertanto lo sguardo si è posato sul lato delle entrate, l’anomalia da noi registrata era dovuta al fatto che solo un terzo delle spese fisse totali era coperta da entrate fisse (contributi porchettai) tutte le altre, ben due terzi, erano entrate variabili, legate al nostro lavoro ed alla riuscita della Sagra (sponsor, contributi volontari attività commerciali ed espositori, utile da stand bevande Pro Loco). L’edizione 2014 si è chiusa con un sostanziale pareggio di bilancio. Un qualsiasi analista avrebbe liquidato i nostri numeri con una singola frase “sperate che non piova”. Altro non può dire chi si trova di fronte ad una manifestazione coperta per due terzi da entrate variabili e che nonostante i numeri impressionanti che genera chiude in pareggio. La soluzione per la stabilità finanziaria e qualitativa della sagra, passa, a nostro avviso dall’aumento della quota di entrata fissa, cioè del contributo dei porchettai. Consapevoli dell’esistenza di lavoro e costi dietro la preparazione del prodotto porchetta, non ci siamo nemmeno sognati di chiedere ai nostri collaboratori un aumento sostanzioso e secco del contributo. Abbiamo pertanto proposto un aumento, secondo noi pienamente sotenibile, del prezzo del panino, per garantire loro risorse necessarie a coprire e sopportare questo aumento. Abbiamo deciso in pratica di scaricare il costo sui consumatori, decisione naturalmente opinabile, criticabile, ma della quale siamo convinti, poiché agli stessi offriremo servizi gratuiti che ripagano la piccola spesa in più. L’alternativa sarebbe stata tagliare i servizi, e tra spendere 50 centesimi in più per un panino e fare km a piedi per raggiungere il paese oppure ore di fila per prendere l’unico bus navetta che potremmo permetterci, crediamo valga la pena metterci la faccia per la prima alternativa. Sarà inoltre nostra cura, a conti fatti, in base a come si evolveranno le cose, valutare l’utilizzo di più bus navetta per accorciare ancora di più i tempi di attesa e garantire un servizio di trasporto efficiente. Su queste basi ci siamo confrontati con i maestri porchettai, raggiungendo l’accordo con la maggioranza di essi. Dei restanti, che si sono autoesclusi dalla manifestazione, non riusciamo ancora a capire il motivo di tale scelta. Non può essere una questione di immagine, di rispetto verso il cliente, poiché abbiamo già dimostrato che la faccia la stiamo mettendo noi ed i maestri porchettai non avrebbero nessuna colpa in merito. Venderebbero la porchetta a 3€ fino al 18 agosto e tornerebbero a venderla a 3€ il 24. Fa pensare poi, che gli stessi che oggi si innalzano a paladini del consumatore, siano gli artefici o complici dell’aumento dello stesso panino da 2,50€ a 3€, addirittura a Sagra iniziata, qualche edizione orsono, come già ricordato. Non può essere nemmeno una questione di costi, in quanto l’aumento del contributo verrebbe coperto dall’aumento degli incassi visto il costo del panino maggiorato. Se l’aumento richiesto fosse insostenibile non avrebbe ottenuto il responso positivo di ben 7 maestri porchettai. Ci pare altresì inopportuno che il mancato accordo derivi da questioni di orgoglio o di ragionamenti per partito preso o peggio di ripicca. Siamo tutti grandi e vaccinati e tornare sui propri passi potrebbe a volte essere cenno di intelligenza piuttosto che di sconfitta, e sopratutto la ripicca sarebbe nei confronti dei loro colleghi porchettai e non inficierebbe minimamente l’organizzazione. Continuiamo pertanto, pur rispettandole, a non capire i motivi di tali scelte, forse c’è qualcosa che ci sfugge. Al netto di tutto però, speriamo che questa posizione sia tanto decisa quanto coerente. Sarebbe imbarazzante, non per noi, sia chiaro, vedere i porchettai camplesi aperti oltre l’orario normale e con decine di porchette fumanti da vendere in una manifestazione a cui non hanno aderito. Non abbiamo né i mezzi né tanto meno l’intenzione, come Pro Loco, di ostacolare questa possibilità, facciamo solo appello al buonsenso dei nostri concittadini porchettai ed alla loro coscienza per evitare ciò. Staremo a vedere, ad oggi ci limitiamo a dire che la Sagra più antica, più bella e più economica d’Abruzzo è salva.
La Pro Loco inoltre intende ringraziare il Sindaco Pietro Quaresimale che dopo aver compreso le nostre ragioni ha tentato di trovare un accordo last minute tra le parti. Purtroppo le chiamate intercorse tra le parti hanno ribadito la chiusura netta dei maestri camplesi, anche se la riunione pianificata è stata rinviata per motivi istituzionali a data da destinarsi, e ci ha costretto a prendere una decisione drastica, che, sia chiaro, non fa certo piacere”.