“Interventi adeguati di abbattimento selettivo rivolti all’effettivo controllo della massiccia presenza delle specie alloctone e invasive, degli ungulati e dei selvatici predatori che stravolgono l’equilibrio naturale e produttivo”. E’ questa la richiesta che il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori della provincia di Teramo, Roberto Battaglia, ha inviato a Regione, Comune, Provincia di Teramo, Prefettura e tutti i Comuni del teramano, dando seguito all’ordine del giorno approvato dalla direzione nazionale del 23 giugno, nel quale si sollecita un intervento immediato da parte delle istituzioni per far fronte all’emergenza dei danni provocati dalla fauna selvatica all’agricoltura.
Una situazione insostenibile su tutto il territorio nazionale, si legge nella parte introduttiva del documento, quella provocata nelle campagne per effetto dei danni relativi alla presenza di specie alloctone e invasive, ungulati e selvatici predatori. Le imprese agricole ormai da anni sostengono spese e subiscono danni non risarciti. L’esasperazione degli agricoltori, alle prese anche con il pericolo per la loro incolumità fisica, ha raggiunto livelli molto elevati.
Così la Cia ha deciso di avviare una serie di iniziative chiedendo innanzi tutto un impegno da parte del Parlamento e del Governo per adottare, “provvedimenti legislativi e attuativi che consentano la limitazione/gestione delle specie, in relazione alla capacità del territorio di sostenere la loro adeguata presenza nella logica della coesistenza sostenibile”.
Ma resta fondamentale per gli agricoltori che sempre più spesso ogni anno subiscono danni causati dalla fauna selvatica di poter contare su dei risarcimenti congrui. Inoltre la Cia si rivolge alle associazioni venatorie ambientaliste e animaliste, con l’invito è a considerare “con maggiore attenzione e disponibilità le ragioni degli agricoltori” la cui sostenibilità economica è funzione della produzione agricola e delle attività di allevamento.