Giulianova, settimana corta a scuola: Mastromauro e Cameli chiedono intervento Ufficio Scolastico provinciale

Giulianova. Il sindaco Francesco Mastromauro e il vice con delega alla Pubblica istruzione Nausicaa Cameli, preoccupati per il clima di tensione creatosi in relazione alla “settimana corta”, chiedono il coinvolgimento dell’Ufficio scolastico provinciale in un nuovo incontro in cui far confrontare tra loro tutti agli attori. Non solo quindi il dirigente del 1° Circolo Carmen Di Odoardo e il Consiglio d’Istituto, ma anche, appunto, il dirigente scolastico provinciale, una rappresentanza dei genitori sia pro che contro la “settimana corta”, il rappresentante della ditta di trasporto scolastico, Sergio Gaspari, oltre allo stesso vicesindaco e al dirigente comunale Andrea Sisino.

“Occorre ricreare un clima di serenità”, dichiarano Mastromauro e Cameli. “Ma per farlo bisogna sedersi tutti attorno ad un tavolo di discussione, cercando il più possibile di evitare incomprensioni e irrigidimenti. Il Comune al riguardo non ha poteri di sorta, e quindi non può imporre niente a nessuno. Soprattutto quando esiste una delibera adottata dal Consiglio d’Istituto. Però il Comune deve essere necessariamente coinvolto per pianificare il servizio trasporto scolastico e anche il servizio mensa, nel caso occorra. E ciò qualunque sia la decisione definitiva. Anche l’ufficio scolastico provinciale – proseguono Mastromauro e Cameli – non può prendere una posizione. Né può mettere bocca quando c’è una decisione scaturita all’interno di un Consiglio d’istituto. Lo sappiamo bene. Ma la presenza del dirigente scolastico provinciale, o di un suo delegato, crediamo sia comunque importante per chiarire meglio tanti aspetti che forse non sono stati ben compresi”.

Questa mattina, pertanto, è stata inoltrata la richiesta al dirigente dell’Ambito Territoriale di Teramo dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, Massimiliano Nardocci, di dare la sua disponibilità per questo tavolo di confronto, da fissare nel più breve tempo possibile. “Perché la prima preoccupazione è data dalle esigenze degli alunni e delle loro famiglie”, concludono sindaco e assessore.

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