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L’UniTe apre allo spazio. A Teramo Roberto Battiston, presidente dell’Asi

L’Università di Teramo pronta a collaborare nella ricerca spaziale. L’Universo che da sempre affascina gli scienziati è stato al centro di una Lectio Magistralis del professor Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Affollata la Sala delle Lauree della Facoltà di Scienze Politiche. Presenti anche il Magnifico Rettore Luciano D’Amico e Roberto Buonanno, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Collurania con cui l’Unite è pronta a stringere un patto di collaborazione, un protocollo di intesa che dovrebbe aprire nuovi scenari per l’ateneo teramano.

“Università, Osservatorio Aenzia Spaziale hanno delle complementarità nel campo della ricerca non indifferenti”, ha spiegato il Rettore, “vorremmo realizzare delle iniziative, una collaborazione che riguardi ad esempio tutta la parte delle biotecnologie, agli esperimenti in questo campo, soprattutto in assenza di gravità. Oppure ai rilievi che possono essere fatti dallo spazio sulla superficie terrestre. Ci sono, insomma, possibilità di creare delle sinergie interessanti”.

La comunicazione, grazie alla ricerca oltre i confini terrestri, ha subito negli ultimi 20 anni dei notevoli mutamenti. Ed è lo stesso presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana a ricordarlo.

“Se oggi è possibile utilizzare un Gps, navigare nella rete”, ha puntualizzato il professor Battiston, “o avere delle previsioni meteorologiche lo dobbiamo alla ricerca fatta nello spazio. Ma la ricerca nello spazio ci permette di studiare anche cosa sta accadendo al nostro pianeta, i mutamenti climatici, come limitare il nostro impatto”.

Si guarda al futuro sempre con maggiore interesse. Le tappe da seguire prevedono che entro la fine di questo secolo l’uomo possa già poggiare i piedi sul suolo di Marte. Ma serve una pianificazione oculata, la realizzazione di traguardi intermedi prima di raggiungere il pianeta rosso. Il rientro di Samantha Cristoforetti dopo una missione nello spazio durata oltre sei mesi apre nuovi scenari per l’Italia che nei prossimi 4-5 anni sarà ancora protagonista.