Teramo. Il presidente del Teramo, Luciano Campitelli, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti agli inquirenti di Catanzaro.
L’interrogatorio è stato dunque di rapida durata, giusto il tempo di dichiarare a chi indaga sulla presunta combine di Savona-Teramo, di non voler dare spiegazioni.
Campitelli, per bocca del legale Borzone, aveva espresso anche nella giornata di ieri la volontà di parlare.
LA DIFESA. La difesa del presidente del Teramo Calcio Luciano Campitelli, in esito all’interrogatorio tenutosi in data odierna, per evitare erronee interpretazioni o equivoci in ordine all’atto istruttorio, precisa che:
1) Il Presidente Campitelli, giunto a Catanzaro per rispondere all’interrogatorio, ha compreso, nella fase iniziale dello stesso, che i fatti ipotizzati nei suoi confronti, peraltro del tutto infondatamente, non sono riferibili a condotte realizzate nella giurisdizione di competenza della autorità giudiziaria di Catanzaro;
2) Di fronte alla formalizzazione di tale situazione processuale, la difesa ha chiarito immediatamente che l’indagato potrà rispondere e risponderà, in ossequio alle norme processuali, all’autorità giudiziaria competente, poichè il rispetto del giudice naturale precostituito per legge è un principio costituzionale posto a garanzia della legalità del procedimento ed è uno dei cardini dello stato di diritto;
3) Pertanto la difesa sta attivando, nelle forme di legge, gli istituti di garanzia previsti dal codice di procedura penale affinchè sia determinata la competenza territoriale adeguata ai fatti come ipotizzati dagli inquirenti
4) In tale situazione, suo malgrado, il Presidente Campitelli ha potuto soltanto rendere una dichiarazione di riserva a rispondere solo davanti al proprio giudice naturale, ribadendo, però, in tale dichiarazione: la propria assoluta estraneità ai fatti; la impossibilità dell’esistenza di conversazioni telefoniche che lo riguardino e che possano confermare l’ipotesi di accusa nei suoi confronti; la singolarità del riferimento ad incontri avvenuti in date in cui non era presente a Savona ma si trovava dimostrabilmente a Teramo; la convinzione di aver sempre posto in essere condotte trasparenti e leali, lecite sia dal punto di vista sportivo che da quello penale;
5) In attesa delle decisioni degli organi processuali sulla determinazione della competenza territoriale la difesa rappresenta che, pur comprendendo l’ansia e le aspettative della stampa e della pubblica opinione per la vicenda, e pur ribadendo l’assoluta innocenza del Presidente Campitelli, non sembra opportuno istituire processi mediatici paralleli alle competenti sedi giudiziarie, nel rispetto, dunque, sia delle prerogative degli organi inquisitori che della difesa.