Teramo. In Italia il carcinoma della cervice uterina rappresenta la seconda causa di morte per cancro nelle donne, dopo il tumore al seno.
Prevenire questa grave malattia, però, è possibile. E lo si può fare attraverso il classico Pap Test, grazie al quale possono essere identificate quelle alterazioni che, nell’arco temporale di dieci anni, possono portare al tumore dell’utero.
Ma c’è anche il test Hpv Dna, che aumenta del 50% la possibilità di individuare lesioni cellulari che, se persistenti, possono evolvere in tumore.
Lo ha dimostrato uno studio tutto italiano, condotto dal gruppo New Technologies for Cervicale Cancer, che ha coinvolto 100mila donne fra i 25 e i 60 anni.
La Provincia di Teramo è capofila in Abruzzo per la prevenzione attraverso questo nuovo test, che sarà presentato domani in un convegno che si svolgerà alle ore 17.00 nella Sala Polifunzionale.
“Quello della prevenzione” ha detto Eva Guardiani, assessore provinciale con delega alle Pari Opportunità “è un tema molto importante che riguarda le donne, ma coinvolge l’intero nucleo familiare”.
E grande soddisfazione è stata espressa anche da Renato Rasicci, vicepresidente della Provincia e assessore con delega alla Sanità, secondo il quale “la prevenzione è l’elemento principale per la riduzione della mortalità”.
A gestire il programma di prevenzione a livello regionale sarà il professor Claudio Angeloni, ex primario del reparto ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Atri, ma anche coordinatore regionale Screening del Cervicocarcinoma e segretario nazionale del Gisci (Gruppo Italiano dello screening cervicocarcinoma), uno dei primi in Italia a sperimentare un protocollo di intervento.
Il test è completamente gratuito e, secondo i primi dati, sarà effettuato su una popolazione obiettivo di 360mila donne.
“La tecnologia molecolare” ha spiegato Angeloni “ed i progressi nella rilevazione del Dna virale hanno reso possibile lo sviluppo del test HPV, che individua con grande anticipo le lesioni pre-cancerose e permette di intervenire prima che questo possa causare delle lesioni cencerose. Il test, infatti, permette di individuare fino a 13 tipi di HPV responsabili del 93% dei casi di pre-cancerosi, con un’elevata sensibilità clinica che raggiunge quasi il 100% se associato al Pap Test”.
Marina Serra