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Autodromo Montorio, WWF: ‘dopo il referendum la battaglia continua’

Montorio. “Domenica 14 giugno, poco più del 40% degli aventi diritto al voto nel Comune di Montorio al Vomano hanno partecipato al referendum sulla costruzione di un autodromo in località San Mauro.  Il 61,43% dei votanti hanno votato sì, il 38,57% hanno votato no”.

Lo ha ricordato il WWF Teramo, precisando che “l’Amministrazione Comunale, prima del voto, aveva dichiarato che avrebbe tenuto conto della volontà della maggioranza dei cittadini. In realtà su 7.525 aventi diritto al voto si sono dichiarate favorevoli all’autodromo solo 1.867 persone, poco più del 24% del totale. Ora la situazione è nella mani del Comune che dovrà prendere una decisione per quanto di sua competenza. Lo dovrà fare nel rispetto delle leggi e degli strumenti urbanistici. E nel farlo dimostrerà come intende gestire il proprio territorio. Nel corso della campagna referendaria sono state diffuse tante notizie fuorvianti, ad iniziare dal fatto che coloro che propongono la realizzazione dell’autodromo sarebbero già in possesso di tutte le autorizzazioni e sarebbero proprietari di tutti i terreni interessati. Entrambe queste affermazioni sono false. Il progetto non è stato ancora autorizzato e meno del 50% del territorio interessato è di proprietà della società che propone di realizzare l’autodromo. Il resto è ancora di proprietà degli abitanti di San Mauro che hanno già dichiarato di non voler vendere e di essere intenzionati a resistere ad eventuali azioni di esproprio, essendo peraltro ancora tutto da dimostrare l’interesse pubblico dell’opera”.

Per il WWF “il vero confronto sull’autodromo, quindi, è solo all’inizio” e “la battaglia per bloccare la distruzione delle colline di San Mauro continuerà in tutte le sedi decisionali e non mancheremo di evidenziare le contraddizioni di questo progetto e quelli che, a nostro parere, sono gli elementi di contrasto con le normative vigenti e gli strumenti urbanistici. Resta sicuramente il rammarico di non essere riusciti a porre in luce a sufficienza la follia di cementificare 52 ettari di territorio agricolo per costruire un autodromo che, se proprio si volesse realizzare, potrebbe essere costruito in tanti altri luoghi, a partire dalla tante aree industriali dismesse, senza determinare il devastante impatto ambientale che creerebbe a San Mauro”.