La vicenda che ha determinato l’azione giudiziaria risale ad alcuni mesi fa ed è relativa alle conseguenze di un’abbondante precipitazione che causò l’intasamento del pozzetto di deflusso delle acque. Sembra, però, che la situazione non ebbe alcun seguito dal punto di vista ambientale, in quanto le acque che raggiunsero il vicino corso d’acqua risultarono poi non inquinate. In ogni caso è stata avviata una indagine per valutare se l’amministrazione comunale abbia agito causando un danno che potrebbe eventualmente essere delineato in ammenda penale.
Il Comune ha già predisposto documenti e relazione tecnica con le quali ricostruisce la situazione.
Con una nota il sindaco ricorda, però, che, nel luogo dove si è verificato lo sversamento, si sarebbe già intervenuti due volte dopo l’episodio. “Una prima” si legge infatti “per spurgare l’area (dalla quale è emerso che il pozzetto in questione era di fatto diventato non un canale di deflusso delle acque nere ma una fogna mista) e una seconda per condurre un blocco di sistema che, di fatto, ha ripristinato la situazione e impedirà ora il ripetersi dell’episodio”.
Per questo motivo, il sindaco Brucchi ritiene di poter considerare la vicenda come organica all’attività di un pubblico amministratore e si dichiara tranquillo sul suo esito.