Sulla stessa gara d’appalto, infatti, pende un ricorso al Tar da parte dell’Alba Servizi (cooperativa che in precedenza gestiva il servizio), ma il nodo attuale ruota attorno al malcontento delle cuoche in servizio negli asili cittadini, che lamentano una busta paga più leggera rispetto al passato. Motivo? Semplice, la società avrebbe ridotto le ore di lavoro alle donne, che di riflesso devono fare i conti con uno stipendio più leggero. Sei delle sette cuoche in servizio, nei giorni scorsi, si sono rivolte al sindaco (Cisl) per rappresentare il proprio disappunto. La questione non può essere sottovalutata, anche perché il tutto si sta traducendo con una riduzione dei costi per il concessionario del servizio, che a conti fatti si traduce con un compenso minore per le cuoche. Se da un lato, nell’affidamento dei servizi esterni si privilegia l’economicità, dall’altro si corre il rischio che a pagare siano soprattutto i contraenti più deboli. Sul bando di gara, infatti, è previsto l’obbligo di mantenere identici i carichi di lavoro (le ore di servizio), così come andrebbe rispettato anche il rapporto tra dipendenti e alunni, proporzione questa che a detta del legale della cooperativa Alba Servizi, al momento, non sarebbe garantita.