Montorio. Tanti ospiti sul palco e tanto pubblico in piazza per l’iniziativa con cui sabato scorso la Società Autodromo del Gran Sasso ha presentato ai cittadini il progetto e le potenzialità di volano economico che il circuito può rappresentare per Montorio e l’ambito teramano. Il tutto in vista del referendum del prossimo 14 giugno.
Grandi applausi per l’ospite d’onore, lo storico inviato a bordo pista del Moto GP Paolo Beltramo che ha catalizzato l’attenzione con la sua simpatia. A lui il compito di intervistare i quattro campioni montoriesi di motociclismo Lorenzo Petrarca che sta disputando il Campionato mondiale juniores, Giuseppe Polisini che partecipa al Campionato italiano di formula Challange, Ivano Pigliacelli che corre nel Campionato italiano Honda Cbr 600, e Roberta Ponziani giovanissima Campionessa italiana di minimoto.
Tra i presenti in platea anche Tazio Taraschi che è stato ringraziato per aver permesso il passaggio della Mille Miglia a Montorio. Ma anche il Manager della Mpe Marco Pistillo e il pilota di Rally Alfredo De Dominicis. Tutti hanno esposto le ragioni del si al circuito, a partire dall’Amministratore Unico del gruppo Carlo Toma che ha sottolineato che l’opera, nata da un’idea di Mario Petrarca, sarà realizzata interamente con fondi privati: “ La società che attualmente è composta da 14 soci, tutti imprenditori – ha detto Carlo Toma – L’opera sarà avviata quando ci saranno tutti i fondi necessari. E’ nostra intenzione essere trasparenti e coinvolgere i cittadini come abbiamo fatto oggi, per questo abbiamo aperto la sede a San Mauro nella zona dell’Autodromo. Rispetto alla questione ambientale da parte nostra ci impegniamo a garantire il rispetto dei luoghi il più possibile, infatti la pista segue l’orografia del territorio e utilizzeremo i pendii naturali per il pubblico. Le uniche costruzioni saranno i box e la tribuna sopra l’area dei box”. Toma ha anche specificato che non si potranno costruire palazzine per alloggi perché i terreni non sono edificabili.
Forte anche l’appoggio dell’imprenditore del turismo Roberto Mion. Sul palco è intervenuto anche il Sindaco Gianni Di Centa che ha auspicato un incontro pubblico tra le due posizioni.
Sul palco di Piazza Orsini, i sostenitori del no non si sono presentati, declinando l’invito della Società Autodromo.
La manifestazione si è chiusa con il saluto del giornalista Paolo Beltramo che ha coniato uno slogan a favore dell’Autodromo del Gran Sasso: “ Gira in senso antiorario come i circuiti più belli del mondo”.
Carlo Toma chiama tutti al confronto e dice no alle strumentalizzazioni politiche
“ Vogliamo dialogare con i tutti i cittadini e con chi è contrario all’opera in nome della massima trasparenza e partecipazione”.
Dopo aver accettato l’invito del Sindaco ad un incontro pubblico con il fronte contrario, Carlo Toma, Amministratore unico dell’Autodromo del Gran Sasso interviene per sollecitare un confronto: “ Abbiamo promosso l’evento di sabato 6 giugno in Piazza Orsini perché crediamo nella partecipazione dei cittadini che vogliamo coinvolgere nella realizzazione dell’opera – spiega Carlo Toma. Siamo disponibili a dialogare mettendo a disposizione i nostri consulenti e le carte prodotte fino ad ora”.
Ad oggi non è arrivata la disponibilità ufficiale del comitato del no che, invitato alla manifestazione di sabato ha declinato l’invito.
“Siamo favorevoli all’iniziativa referendaria voluta dal Sindaco – continua Carlo Toma – la volontà di sentire la popolazione dimostra l’attenzione di questa Amministrazione verso i valori della democrazia e della partecipazione della collettività al futuro del territorio. La realizzazione del circuito rappresenta una importante opportunità di crescita per Montorio, con vantaggi per l’occupazione dei giovani e la crescita economica delle famiglie. Invito pertanto tutta la cittadinanza a votare per esprimere la propria opinione, senza lasciarsi condizionare dalle posizioni demagogiche di pochi personaggi il cui obiettivo è di far fallire un’occasione unica per il rilancio del territorio per pura speculazione politica nella speranza di conquistare ridotte porzioni di consenso”.