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Autodromo di Montorio, le rassicurazioni dei responsabili dello studio di compatibilità ambientale

Una convivenza perfettamente compatibile. Quella tra gli autodromi e i parchi naturali è, per lo studio tecnico Taraschi di Teramo che si è interessato del progetto dell’Autodromo del Gran Sasso di Montorio per l’aspetto della compatibilità ambientale, è un’esperienza possibile come dimostrano anche altri esempi di circuiti presenti in Italia e nel mondo.

I professionisti, che hanno realizzato il progetto puntando tutto sullo sviluppo sostenibile, hanno assicurato barriere anti-rumore per in contenimento acustico con l’utilizzo di sistemi di ultima generazione, barriere naturalizzate composte da scarpate verdi e alberature specialistiche, limitando al minimo l’uso di barriere artificiali e rispetto del tessuto urbanizzato, considerando la specifica collocazione dell’area di san Mauro e intervenendo nelle abitazioni con coibentazioni che limitano i disturbi rumorosi.
C’è poi un aspetto di “pubblica utilità” ricoperto dall’Autodromo del Gran Sasso che, secondo i progettisti, in caso di necessità può essere interpretato come “edificio strategico” con finalità di protezione civile. Le misure di protezione ambientale prevedono anche il sottosuolo, con l’acqua trattata e stoccata in appositi serbatoi per essere riutilizzata per usi irrigui e igienico-sanitari.

“La trasparenza”, si legge in una nota dello studio tecnico, “riguarda gli atti allegati depositati con il progetto, per i quali è stata eseguita e portata a termine la procedura della Valutazione Ambientale Strategica, interessando complessivamente 32 Autorità con Competenza Ambientale oltre l’Autorità Competente quale l’Ufficio Tecnico del Comune di Montorio che, il 30 marzo 2015, ha espresso parere motivato favorevole al rapporto ambientale, sintesi non tecnica e relazioni specialistiche. Per rilevare qualsiasi fenomeno che possa produrre un effetto negativo sull’ambiente verrà realizzato un sistema di monitoraggio ambientale per le fasi di progettazione, esecuzione delle opere ed esercizio dell’impianto sportivo”.

Se tutto ciò non bastasse a chiarire il dubbio sul legame pista-natura, i Taraschi rilanciano “il circuito sarà una porzione di territorio composto da molteplici aree libere destinate a divenire luogo d’aggregazione e fruizione per i cittadini di Montorio, menre le zone limitrofe saranno arricchite dall’intervento: in particolare la zona archeologica all’esterno dell’area del progetto diverrà un parco-museo”.