Montorio. In vista del referendum consultivo che si terrà il prossimo 14 giugno, l’Amministratore unico dell’Autodromo del Gran Sasso di Montorio, Carlo Toma, illustra le caratteristiche fondamentali del progetto previsto nell’area di San Mauro.
In una lettera alla cittadinanza, che riportiamo integralmente, Toma evidenzia le conseguenze di sviluppo e le importanti ricadute socio-economiche che l’Autodromo porterà all’intero entroterra teramano.
Care Cittadine, cari Cittadini,
Sono otto anni che quotidianamente lavoro insieme ad altri soci, in gran parte montoriesi, al progetto dell’Autodromo del Gran Sasso, tanto ambizioso, quanto difficile da attuare.
Da allora ad oggi, dalla prima idea e dall’entusiasmo del Dottor Mario Petrarca, fin da subito condivisa e supportata con tutte le energie dai soci fondatori, abbiamo percorso una lunga strada irta di mille problemi, ma ricca anche di tante soddisfazioni.
Abbiamo lavorato duramente ed abbiamo fino ad oggi investito, risorse unicamente private per oltre 2 milioni di euro, per tutte le attività di studio, progettazione e per le infinite pratiche burocratiche indispensabili ad ottenere le autorizzazioni necessarie.
Fino ad oggi tutti gli organi competenti si sono espressi in maniera favorevole, abbiamo ottemperato sempre a tutte le molteplici indicazioni e abbiamo adeguato il nostro progetto alle più stringenti normative nazionali ed europee.
Pochi giorni fa siamo arrivati ad ottenere l’ultimo parere favorevole al Rapporto ambientale da parte dell’Autorità competente ed ora ci possiamo ritenere veramente molto vicini al traguardo più importante: ottenere la cantierabilità del progetto.
Il nostro impegno nella progettazione è sempre stato focalizzato, oltre agli aspetti tecnici-agonistici, all’attenzione per la massima tutela ambientale. Lo studio Leonzio, fra i più accreditati al mondo in tema di autodromi, ha disegnato e ridisegnato il tracciato per renderlo meno impattante sotto tutti i profili, in primis per l’acustica. Le salite sono state posizionate in base a questi principi, come pure le barriere antirumore di ultima generazione; inoltre, abbiamo previsto un’opera di piantumazione di alberi ad alto fusto che non ha precedenti nella nostra regione.
Abbiamo considerato ogni aspetto possibile, seppur sappiamo che tutte queste precauzioni diverranno presto superflue, in quanto l’evoluzione imminente anche nel mondo delle corse ci porterà, nel giro di pochi anni, ad un incredibile sviluppo dei mezzi elettrici, quindi non rumorosi né inquinanti. A tal riguardo, in Abruzzo sta crescendo un polo di ricerca, sviluppo e produzione di importanza internazionale e proprio a Montorio da un paio di anni opera un’azienda che produce auto da competizione elettriche.
Ebbene si: la struttura dell’Autodromo guarda al futuro e nasce con la volontà di sostenere la ricerca, lo sviluppo e la formazione in questi ambiti, oggi minimali, ma a breve importantissimi nel campo della mobilità. Chiaramente rappresenterà un fiore all’occhiello per tutte le attività motoristiche tradizionali, si potranno disputare campionati federali nazionali e internazionali, oltre alla possibilità diretta di fare attività per gli sportivi e gli appassionati sia di auto che di moto. Siamo in attesa, inoltre, di ottenere anche le omologazioni per effettuare test sia di F1 che di Moto Gp.
E non è tutto, perché il progetto della struttura prevede anche la possibilità di utilizzo per attività sportive anche lontane dal mondo dei motori, ad esempio il ciclismo, e disporrà di un’area attrezzata per ospitare maxi- eventi come concerti o festival su grande scala.
L’Autodromo porterà quindi sviluppo, lavoro e ricchezza in un periodo in cui, purtroppo, vediamo scemare sempre più le possibilità di lavoro per i giovani penalizzando le prospettive per il futuro. La Regione Toscana, ad esempio, calcola in 414 i posti generati dall’indotto del Mugello, nell’anno 2011/2012 *. Le attività connesse direttamente all’Autodromo, ma soprattutto l’indotto che vi ruoterà attorno, le attività turistico ricettive, la ristorazione, i prodotti tipici, avranno un grande impulso ed offriranno la base per il rilancio economico dell’entroterra teramano.
Nei prossimi giorni avremo modo e piacere di spiegare nel dettaglio tutti i dettagli del progetto: c’è stata fin qui molta disinformazione in merito, noi invece vogliamo che sia condiviso con convinzione ed entusiasmo dalla popolazione ed i particolare dai giovani.
* Fonte: Centro Studi Turistici e Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana