All’ennesimo appuntamento per la consegna del denaro, 500 euro, però l’estorsore, Anacleto Di Giorgio di 36 anni di Alba Adriatica, oltre alla vittima ha trovato i carabinieri che lo hanno arrestato con l’accusa di estorsione aggravata e continuata. L’atto conclusivo della spiacevole vicenda, che in cinque mesi sarebbe costata al professionista una cifra vicina ai 50mila euro, pur di comprare il silenzio del rom che minacciava di raccontare tutto, si è consumato lunedì sera, a Nereto. I carabinieri della locale stazione, infatti, diretti dal luogotenente Amico Ventresca, dopo aver preventivamente fotocopiato il denaro da consegnare,hanno bloccato ed arrestato Di Giorgio un attimo dopo aver intascato la mazzetta. Tutta la vicenda, che in alcuni dei suoi sviluppi deve ancora essere chiarita, è iniziata nel mese di settembre, quando il professionista (sposato con figli) si è concesso una serata d’intimità, in un appartamento di Martinsicuro, con una prostituta straniera. Prima di consumare il rapporto sessuale, però, la ragazza avrebbe colloquiato con il cliente, chiedendogli lumi sulla sua attività e se avesse famiglia. Domande in apparenza banali, quasi per rompere il ghiaccio, ma prima di concedersi al suo cliente, la ragazza si è assentata e, forse con un sms, avrebbe fornito le preziose informazioni allo zingaro di Alba. Di lì a poco, infatti, qualcuno ha bussato alla porta e la ragazza si è precipitata ad aprire (particolare molto strano, visto che quando le lucciole sono con un cliente, in casa nel fanno entrare un secondo solo dopo aver concluso la prestazione), e sull’uscio si è materializzato Anacleto di Giorgio, zingaro dal fisico robusto, che puntando l’indice nei confronti dello spaurito cliente, gli avrebbe fatto intendere che era a conoscenza della sua professione e del fatto che era sposato. Il fuoriprogramma, subito finito, nascondeva però un retroscena visto che all’indomani il 36enne è andato a far visita sul luogo di lavoro del professionista e con minacce velate (del tipo” racconto tutto a tua moglie”) si è fatto consegnare le prime 500 euro. Partita chiusa? Macché: dal quel momento in poi, era il mese di settembre, lo zingaro avrebbe ripetutamente estorto somme di denaro allo spaurito professionista (ogni singolo taglieggiamento prevedeva il pagamento di somme di denaro tra le 500 e le mille euro), per arrivare ad una somma vicina ai 50mila euro. Di Giorgio, che forse pensava di aver trovato la gallina dalle uova d’oro, negli ultimi tre giorni ha ulteriormente intensificato le richieste di denaro (in precedenza sempre ottenuto). Sabato si sarebbe fatto consegnare 1000 euro, poi lunedì mattina ne ha chieste altre 500. Il professionista vibratiano, stanco delle vessazioni, ha però deciso di rompere il muro di omertà e ha raccontato tutto i carabinieri della stazione di Nereto, località dove in serata avrebbe avuto un nuovo incontro con il giovane rom per la consegna del denaro. All’appuntamento, infatti, Di Giorgio ha trovato la vittima, ma ad attenderlo c’erano anche i carabinieri in borghese, che hanno osservato a distanza la consegna della mazzetta e poi sono intervenuti e hanno arrestato l’uomo.