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Tortoreto, la salma di Dino Salvati rientra la prossima settimana

Tortoreto. Un attacco cardiaco, con delle complicanze di natura renale. Sembrano essere queste le cause della morte di Dino Salvati, il pizzaiolo di Tortoreto (che avrebbe compiuto 30 anni il 24 febbraio) che da un paio di mesi lavorava in un locale a Palma de Maiorca.

 

Gli esiti dell’autopsia sul corpo della sfortunato ragazzo, effettuata oggi in un ospedale dell’isola delle Baleari, avrebbero confermato questa ipotesi (nelle ore immediatamente successive alla morte, si era parlato di aneurisma cerebrale), anche se i riscontri definitivi saranno resi noti nelle prossime settimane. Il giovane tortoretano aveva accusato un malore lunedì, mentre stava dormendo. Immediatamente soccorso, è stato trasportato in un vicino ospedale, che però non c’era posto, così i medici spagnoli hanno disposto il trasferimento in una struttura sanitaria più distante (circa 50 km), dove Dino Salvati è stato ricoverato in coma nel reparto di rianimazione. Dal coma, però, il pizzaiolo non si è mai risvegliato e il suo cuore ha cessato di battere dopo meno di 24 ore. Il feretro di Dino Salvati rientrerà in Italia la prossima settimana (tra martedì e mercoledì), mentre ancora non è stata fissata la data dei funerali, che si svolgeranno nella parrocchia di San Nicola, a Tortoreto Alto. In Spagna, per sbrigare le tristi operazioni legate al riconoscimento e al rimpatrio della salma, sono volate la sorella Monia e alcuni amici. Dietro alle pratiche di rimpatrio della salma di Dino Salvati, però, si cela un retroscena di natura polemica, visto che i familiari e gli amici del giovane lamentano l’indifferenza del Comune di Tortoreto. Anzi, un supporto fondamentale per accelerare il rientro della salma e adempiere a tutte le procedure è arrivato dal Comune di Martinsicuro, cittadina dove il pizzaiolo aveva lavorato per quattro anni. “ Il sindaco Gino Monti” raccontano al telefono un amico di Dino e la sorella Monia, “ investito della problematica ha riferito che non era di sua competenza interessarsi alla questione. Di contro, invece, il supporto è arrivato dal sindaco di Martinsicuro (Abramo Di Salvatore, ndc), da un assessore (Marco Cappellacci, ndc), dal dottor Pietro Dursi e dai titolari della pizzeria Tortuga, che appena contattati si sono attivati, ciascuno per le loro funzioni, per accelerare il disbrigo di tutte le pratiche in poco tempo. A loro va il nostro ringraziamento“.