Montorio. Era entrato in un terreno privato per effettuare delle misurazioni topografiche e alle rimostranze del proprietario, che contestandogli la mancanza delle relative autorizzazioni gli aveva intimato di andarsene, e lui lo ha picchiato con una barra in metallo provocandogli delle lesioni.
E così un uomo di 60 anni, di Isernia, è finito a giudizio con le accuse di lesioni personali aggravate, invasione di terreno e violazione di domicilio, con il processo iniziato ieri mattina al Tribunale di Teramo. Nel corso dell’udienza, che ha visto salire sul banco dei testimoni la persona offesa, rappresentata dall’avvocato Tommaso Navarra, sono stati ascoltati diversi testi dell’accusa che hanno ripercorso quanto accaduto quel giorno, con il processo successivamente aggiornato a luglio.
I fatti contestati all’uomo, difeso dall’avvocato Marcello Cordoma, risalgono al 2012 e si inseriscono nella vicenda relativa al progetto di realizzazione dell’autodromo di Montorio. Secondo l’accusa l’imputato, che lavorava per il privato che avrebbe dovuto realizzare l’opera, il 13 agosto del 2012 si era recato su alcuni terreni privati, inseriti tra quelli destinati ad essere espropriati per consentire la realizzazione del project financing, per effettuare delle rilevazioni. Rilevazioni per le quali non avrebbe avuto l’autorizzazione.
Fatto allontanare dai carabinieri, chiamati dai proprietari ed esponenti del comitato ambientalista Anima Verde, l’uomo si sarebbe introdotto in un terreno vicino, scatenando le ire del proprietario. E di fronte alle sue rimostranze l’avrebbe colpito con la barra metallica utilizzata per le rilevazioni. Accuse che adesso dovranno essere provate in dibattimento.