Teramo. Per alcune ore molti organi di stampa on-line hanno scritto che una giovane teramana era la compagna di Andreas Guenther Lubitz, il copilota della Germanwings che ha provocato il disastro dell’airbus 320 caduto sulle Alpi frances. Una bufala nata da coincidenze, somiglianze e qualche errore.
Valeria Cellitti 28enne di contrada Sodere di Canzano, da tempo trasferitasi a Berna, è fidanzata con Andreas Guenter, cuoco di 38 anni (vedi foto a destra). Nome e caratteristiche simili al pilota, al quale è stato cancellato il profilo facebook, hanno creato la bufala. Un equivoco però nato anche dalla leggerezza di qualche organo di stampa.
Il fidanza di Valeria non è
nato a Montabaur ma a Bonn e non risiede in Germania ma in Svizzera. Proprio in terra elvetica è rimbalzata la notizia della fidanzata teramana del copilota della Germanwings. Così accerchiata dalla stampa la giovane teramana è andata dalla polizia per smentire di essere la fidanzata del pilota, confermando che il suo fidanzato è vivo e fa il cuoco. Bufala smeentita anche dalle sorelle di Valeria Cellitti, residenti a Tottea, frazione di Crognaleto.
Chiarita la questione la stessa Valeria Cellitti, poco dopo le 19, ha rassicurato tutti attraverso facebook: “Ragazzi è stato fantastico ritrovarsi a pranzo in un ristorante di Berna mentre pranzavo con il mio capo la stampa di tutto il mondo !!! Mi sono goduta la mia giornata di gloria ! La stampa mi ha seguito tutto il giorno! Ho scoperto prima di essere la ragazza di un copilota 28 enne e poi di un cuoco 38 enne !! Giornali di tutto il mondo che sono riusciti a risalire al numero del cellulare del lavoro! Veramente da 007!! il mio Andi è ancora vivo e vegeto!! Ho ritrovato 3000 richieste di amicizia su fb e non riuscivo ad entrare in fb e ad usare più il telefono! Che bello essere popolari! Ragazzi chi glielo dice all’America che è fuori casa che è tutta una bufala?….ho totalizzato 7515 richieste di amicizia e 4000 messaggi privati …. Emoticon smile ho la polizia che mi fa da scorta aahahah incredibile”.
