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Teramo, novità nel commercio

Teramo. L’assessore comunale  Mario Cozzi ha presentato questa mattina le novità riguardanti il commercio teramano.

Si tratta di due emendamenti presentati dall’amministrazione comunale e approvati in Finanziaria dalla Regione Abruzzo.

Le nuove disposizioni, già pubblicate sul Bura, riguardano l’articolo 11 del 2008, con specifico riferimento agli esercizi commerciali con licenza di somministrazione alimenti e bevande.

“La legge regionale n.11 del 16 luglio 2008” ha spiegato Cozzi “prevedeva l’accorpamento delle eventuali doppie licenze e l’impossibilità di affittare un ramo della propria azienda”.

In parole povere, se un esercente era in possesso di una doppia licenza per bar e ristorante, per legge non poteva venderle singolarmente, ma era costretto a cederle entrambe. E, inoltre, aveva l’obbligo di dare in affitto o in gestione entrambe i rami d’azienda.

“Una legge che aveva creato non poche difficoltà” ha aggiunto l’assessore. “Con le modifiche proposte dal Comune di Teramo, invece, è possibile affittare la licenza, senza bisogno di trasferire la proprietà, mentre chi si trova in possesso della doppia licenza, ha la possibilità di venderne una, entro 180 giorni dalla data di recepimento da parte dei Comuni”.

A questo proposito, l’amministrazione comunale ha già recepito la disposizione e, a questo punto, l’assessorato al commercio provvederà ad inviare una lettera informativa a tutti i possessori della doppia licenza presenti sul territorio comunale.

“È un grande risultato” ha commentato il consigliere regionale Berardo Rabbuffo “che risolve un problema molto sentito non solo dai commercianti teramani, ma di tutta le regione, che ora potrà beneficiare della nuova legge”.

E sempre a proposito di commercio, il consigliere Rabbuffo ha accennato anche alla prossima riunione di maggioranza, prevista per lunedì, quando si discuterà della moratoria sull’apertura di nuovi centri commerciali e delle cosiddette aperture domenicali.

“I pareri sono discordanti” ha detto Rabbuffo “dato che da un lato c’è una visione conservatrice, alla quale io appartengo, che dice no all’apertura di nuovi centri commerciali per due anni e dice no all’aumento sconsiderato delle aperture domenicali. Sulla prima questione si sta discutendo perché ci sono zone in Abruzzo del tutto sprovviste o carenti di centri commerciali, basti pensare alla Marsica. Sulla seconda questione, mi scontro con una posizione più liberale, che vorrebbe gli esercizi commerciali aperti tutto l’anno, tutte le domeniche”.

Attualmente la legge regionale prevede 32 domeniche più 3 di apertura, che potrebbero essere portate, secondo la visione “conservatrice” dell’ala Rabbuffo, a 40 più 4, non di più.

“Io credo, infatti” ha concluso il consigliere regionale “che le pause siano indispensabili. Rimanere aperti tutte le domeniche andrebbe solo a svantaggio dei piccoli negozi a conduzione familiare, costretti ad adeguarsi per non cedere alla concorrenza sleale. La domenica diventerebbe, così, un mercato unico al centro commerciale, togliendo spazio alla famiglia, al riposo ed alla religione”.

Marina Serra