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Pineto detta l’ultimatum alla Regione: entro metà aprile l’inizio del ripascimento

Pineto. “Chiediamo che venga rinforzato il pennello perpendicolare in prossimità della foce del fiume Vomano, il potenziamento di quelli già esistenti e la realizzazione di altri due pennelli nel tratto che verrà sottoposto ad intervento di ripascimento morbido, altrimenti non avremo alcun risultato”.

La richiesta è stata fatta personalmente dal Sindaco di Pineto Luciano Monticelli all’ingegner Paolo Contini, della Regione Abruzzo e responsabile del progetto per il ripascimento morbido della costa abruzzese.
Il primo cittadino, accompagnato dallo staff dell’ufficio tecnico del Comune pinetese, ha incontrato l’ingegner Contini per sollecitare l’intervento sul litorale della cittadina rivierasca teramana in quanto le recenti mareggiate l’hanno ridotta ai minimi termini.
“La Comunità Montana in passato ha ottenuto un finanziamento per degli interventi che riguardano la nostra costa”, ha ricordato il Sindaco Monticelli, “sappiamo che con il ribasso nell’assegnazione dei lavori è possibile programmare altre opere. Noi abbiamo avanzato le nostre richieste ben precise all’ingegner Contini. Sappiamo inoltre che bisogna seguire un determinato iter burocratico per ottenere nuove autorizzazioni. Ma abbiamo posto un limite massimo: entro la metà di aprile vogliamo vedere l’inizio dei lavori, altrimenti porteremo avanti il nostro piano che è quello di elaborare un progetto per la sistemazione di barriere frangiflutti rigide”.

Il Sindaco Monticelli più volte ha avuto modo di esprimere i propri dubbi sulla validità del ripascimento morbido che se fatto a “spizzichi e bocconi” non garantirà alcuna tutela al litorale interessato dal fenomeno erosivo.
Per quanto riguarda il pennello a ridosso della foce del fiume Vomano, realizzato assieme ad altri negli anni ’80 nell’ambito del “Progetto Aquater”, oltre al rafforzamento, l’amministrazione pinetese ha anche chiesto che venga allungato di 30-40 metri in modo tale da contenere il flusso delle acque del fiume verso il territorio di Scerne, limitando in qualche modo anche il trasporto e il deposito delle correnti marine dei detriti (per lo più legname) che arrivano dall’entroterra.
“La situazione, come abbiamo più volte ribadito, non è più sostenibile”, ha concluso il primo cittadino, “finora i tempi programmati per il ripascimento non sono stati affatto rispettati e il ritardo che si è accumulato sfiora i due anni con le conseguenze che tutti sanno: spiaggia divorata dall’erosione e attività turistiche in ginocchio. Metà aprile, questo il nostro ultimatum!”

Luca Ruffini