Giulianova. Commercianti e residenti del centro storico di Giulianova contrari alla pedonalizzazione e alle novità apportate al traffico dall’amministrazione comunale. I provvedimenti entrati in vigore non più di una settimana fa, e che hanno in qualche modo rivoluzionato l’assetto viario, stanno scatenando polemiche a non finire, con la scesa in campo, inoltre, anche di alcune forze politiche. Rifondazione comunista, ad esempio, contesta le scelte fatte dalla giunta Mastromauro.
Le definisce una vera e propria “rivoluzione copernicana”. Per il Prc si sta creando una situazione di isolamento a danno del centro storico. “Un esempio? L’istituzione del senso unico in direzione mare in via Piave (nella foto ndr)“, si legge in un documento reso noto dalla segreteria locale di Rifondazione, “che obbliga a interminabili e cervellotici tragitti per raggiungere il cuore di Giulianova Alta, ghettizzandola di fatto, con buona pace del tanto sbandierato rilancio del centro storico. Ma facciamo un passo indietro. Nella prima metà della consiliatura Ruffini, gli assessori del Partito della Rifondazione Comunista che si succedettero alla delega alla viabilità, avviarono in fase di elaborazione del Piano Urbano del Traffico, una serie di incontri pubblici. Quelli furono, e sono tuttora, gli unici casi in cui la tanto propagandata, e mai applicata, partecipazione dei cittadini trovò effettiva attuazione”.
Anche grazie a quegli incontri, ricorda il Prc, si modo di presentare, in fase di adozione del Put (avvenuta successivamente alla cacciata del Prc dalla maggioranza) una serie di osservazioni, che prevedevano, fra l’altro, il mantenimento del doppio senso di circolazione in via Piave ed il rinvio della pedonalizzazione fino a quando non fossero stati realizzati strumenti alternativi di collegamento con il Paese (funicolare ad esempio). Quelle osservazioni furono approvate anche con il voto favorevole degli allora consiglieri Andrenacci, Filipponi e Mastrilli, con l’avallo anche dell’allora vice sindaco Mastromauro.
“Delle due l’una”, conclude Rifondazione, “o gli attuali sindaco (Mastromauro), vicesindaco (Filipponi), assessore alla viabilità (Mastrilli) e capogruppo Pd (Andrenacci) non capirono allora per cosa stavano votando, o non capiscono oggi a quali provvedimenti hanno dato, a vario titolo, il loro sostegno. Ma non è tutto: alle legittime proteste scatenate dal provvedimento, l’assessore Mastrilli avrebbe risposto che l’amministrazione comunque tirerà diritto. Dopo le ordinanze a difesa del crocifisso di evidente stampo leghista, le armi alla polizia municipale e le guardie del Pantheon, tocca adesso agli slogan del ventennio: la trasparente e talentuosa amministrazione Mastromauro sembra davvero aver perso, e non solo in tema di viabilità, qualunque senso di orientamento politico”.
Lino Nazionale