Tortoreto, condanna bis (5 anni) per l’ex funzionario dell’ufficio ragioneria

Tortoreto. L’ex funzionario infedele del Comune di Tortoreto, Pasqualino Saccuti, 46 anni, è stato condannato dal Gup del Tribunale De L’Aquila (Giuseppe Grieco, pm David Mancini) a 5 anni di reclusione per la nota vicenda degli ammanchi all’ufficio ragioneria.
Il giudice è andato oltre la richiesta della pubblica accusa, che per l’ex dirigente comunale (che si era dimesso nel 2012 quando prese forma l’inchiesta) aveva chiesto una pena di 4 anni e sei mesi.
Le accuse nei confronti di Saccuti sono note: vanno dal peculato, truffa, falso e accesso abusivo al sistema informatico dell’ente.

 

La condanna è pesante, anche in relazione al fatto che l’avvocato di Saccuti, Guglielmo Marconi, aveva chiesto, per il suo assistito, di essere giudicato con il rito abbreviato, che prevede la riduzione di un terzo della pena.

 

Nella vicenda sono coinvolti anche la moglie e il cognato dell’ex dirigente (che in tutto il castello accusatorio hanno una posizione decisamente marginale) che sono stati rinviati a giudizio e saranno giudicati nel mese di novembre.

 

 

La condanna di Saccuti si riferisce agli ammanchi rilevati al Comune di Tortoreto, nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012, quando il funzionario aveva diretto l’ufficio ragioneria. Ammanchi per oltre 1,2 milioni di euro: cifra poi certificata dalle verifiche della Finanza e dalla speciale commissione consiliare che analizzò tutte le carte.

Il Caso Saccuti, come è noto, scoppiò, nel febbraio del 2012, con la storia del tentato acquisto di un Suv attraverso una concessionaria di Civitanova. Operazione che non si concretizzò, ma che aprì il pentolone dei conti comunali.
Già per quel tentativo, il ragionere era stato condannato, sempre con il rito abbeviato a 3 anni.

Nel frattempo, la Procura aveva disposto il sequestro conservativo di una serie di beni di proprietà del 46enne, tra i quali un immobile, delle multiproprietà, una lavanderia a gettoni ed altri beni mobili per un valore di circa 400mila euro.Beni che a questo punto potrebbero essere anche convfiscati, visto che il Comune si è costituito parte cvile attraverso l’avvocato Gabriele Rapali. Ora per l’ente, l’obiettivo è quello di riuscire recuperare i vari ammanchi che si sono verificati nel corso degli anni.

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