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Lady Limoncella si racconta in tv

Dal battage mediatico, seguito alla vicenda del suo anomalo allontanamento dal posto di lavoro, alle passerelle televisive. La storia di Giuseppe in arte Lady Limoncella, il cassiere licenziato dall’azienda per le sue esibizioni come drag queen, approda in tv. Il cassiere-ballerino, infatti, racconterà la sua storia venerdì 22 gennaio, alle 8.30, nel contenitore Mediaset “Mattino cinque” condotto da Federica Panicucci.

Giuseppe, che nelle interviste rilasciate (a ragione) non ha mai voluto far vedere il suo volto, si presenterà davanti alla telecamere in abiti artistici, cioè vestito da Lady Limoncella, e oltre a raccontare la sua vicenda, con ogni probabilità, proporrà anche un piccolo spettacolo, simile a quelli proposti, e apprezzati dal pubblico, durante le esibizioni nelle discoteche della riviera. L’intervista che andrà in onda su Canale 5, venerdì prossimo, potrebbe essere solo una delle apparizioni televisive di Giuseppe, visto che il suo legale (Sigmar Frattarelli), nei giorni scorsi è stato contattato anche dalla redazione di due trasmissioni Mediaset: Le Iene e Chiambretti Night. La storia di Giuseppe, comunque, continua a riscuotere grosso interesse sul web. Su Facebook, per esempio, è stato costituto un gruppo (“ Solidarietà a Giuseppe, cassiere e drag queen licenziato”), che conta quasi 900 iscritti che si augurano che il cassiere torni presto al suo posto di lavoro. Proprio in questi giorni, infatti, il legale di Giuseppe impugnerà, davanti al giudice del lavoro, il licenziamento del cassiere con la richiesta di un reintegro del posto di lavoro. Sul contenzioso lavoratore-azienda, sulla quale sarà chiamato ad esprimersi il giudice del lavoro, si è fatta viva anche la società che commercializza prodotti per la casa e per l’igiene intima, presso la quale Giuseppe lavorava. “L’azienda non ha mai discriminato nessuno, né sotto il profilo sessuale, né religioso, né di razza, né in relazione a condizioni sociali e personali”, si legge in una nota diffusa da Sabatino Ciprietti, legale della società. “ L’azienda occupa gente di colore, extracomunitari, cattolici, musulmani, uomini, donne o “quello che preferiscono essere”, quindi ciò che afferma purtroppo Giuseppe, e che ha montato il caso sulla stampa, è il contrario della realtà. Giuseppe, che godeva dell’assenza da infortunio dichiarato dall’Inail, nel contempo dava dimostrazione di piena salute fisica e specificatamente motoria, perché per lungo tempo svolgeva attività prettamente fisica, quale quella del ballo”.