Ovvio che la realizzazione di tutto il complesso, che sarà portato avanti da un gruppo di tre imprenditori locali, prevede un investimento di svariati milioni di euro. Tutta l’area venne ceduta tre anni fa dal gruppo Maccaferri ai nuovi acquirenti per un costo di circa 14 milioni di euro.
Con l’inizio dei lavori di demolizione di parte del vecchio complesso – alcuni manufatti verranno recuperati nell’ambito di un’architettura definita archeologica – c’è chi ha tirato un sospiro di sollievo. Come ad esempio il capogruppo dell’Udc al Comune di Giulianova Gianfranco Francioni.
“Da moltissimi anni si attendeva questo momento”, sostiene Francioni, “è l’inizio della fine di un degrado ambientale, il recupero di un’area fatiscente e insicura. Molti cittadini guardano con soddisfazione, l’inizio di un miglioramento della qualità della vita, potendo godere di spazi di aree verdi, piazze e nascita di attività economiche, culturali e residenziale. Questo va anche a migliorare la zona in via Trieste che, collegandosi con il quartiere Annunziata, diventerà un tutt’uno e quindi verrà riqualificata un’ intera zona che crescerà sotto l’aspetto della viabilità, sicurezza e qualità edilizia”.
Le strutture dell‘ex Sadam erano state occupate abusivamente anche da extracomunitari, tossici, gente senza fissa dimora. E in più di un’occasione i carabinieri avevano dovuto organizzare dei blitz per mandare via gli abusivi, quasi sempre clandestini provenienti dai Paesi dell’Est Europa.
Lino Nazionale