Da 40 a 140 in quasi 40 anni. Il numero delle famiglie di Roseto che si rivolgono al banco alimentare della Caritas è più che triplicato in poco tempo. Famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese, madri e padri che un lavoro un tempo lo avevano e che oggi appartengono a quello stuolo di disoccupati.
Una situazione per alcuni aspetti anche drammatica perché il dato continua a crescere. L’amministrazione comunale da alcuni mesi sta lavorando ad una proposta, avanzata lo scorso autunno, dal vice sindaco Maristella Urbini.
Si tratta di un progetto che ha a che fare con il recupero di aree agricole private ma che sono incolte. L’idea era stata lanciata agli inizi di ottobre ma finalmente il Comune, dopo un’attenta ricognizione sul territorio, è riuscita ad individuare una serie di terreni che potrebbero essere dati in comodato a quelle famiglie in difficoltà, per coltivare gli appezzamenti per il fabbisogno quotidiano. Ma non è tutto.
Infatti, l’iniziativa, anche grazie alle indicazioni che dovrebbero arrivare dal PSR, ovvero il Piano per lo Sviluppo Rurale che la Regione sta approntando, consentirebbe a tanti giovani di diventare imprenditori agricoli.
“Oggi non si va più in campagna con la zappa”, ha puntualizzato il vice sindaco Maristella Urbini, “esistono macchinari all’avanguardia. Roseto per due terzi ha una vocazione agricola. Sarebbe importante riattivare quei terreni oggi incolti, dando ai giovani la possibilità di investire su se stessi, magari anche costituendo delle cooperative”.
L’Unione Europea in tal senso mette a disposizione finanziamenti a fondo perduto proprio per avviare attività nel settore agricolo. Fondi per acquistare macchinari e non solo.
“Tornando al problema che investe le famiglie bisognose”, ha spiegato la Urbini, “nei prossimi giorni invieremo le lettere ai proprietari delle aree incolte per avere la loro disponibilità. Alcuni si sono presentati spontaneamente in Comune per acconsentire all’uso degli appezzamenti. E’ chiaro che faremo in modo che abbiano dei vantaggi, come ad esempio la riduzione dell’Imu o altro su cui stiamo ora lavorando. Vogliamo arrivare presto all’assegnazione dei lotti da coltivare”.