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Eroina per il mercato marchigiano e abruzzese: 18 gli arresti, banda composta da italiani e africani

Ascoli. Allontanati da uno dei locali della movida di San Benedetto, il “Medusa”, lo danno alle fiamme come forma di ritorsione.
Il rogo, che risale allo scorso mese di marzo, mette sulle loro tracce gli uomini della squadra mobile di Ascoli Piceno. Le indagini consentono di scavare dietro alla vita dei sospettati e di scoprire che coloro che diedero fuoro al locale, sulla riviera amrchigiana, gestivano un traffico di droga. Stupefacente acquistato a Napoli e poi venduto tra Marche e l’Abruzzo, tra Ascoli, San Benedetto, Martinsicuro e la provincia teramana.

 

 

 

La squadra mobile di Ascoli, diretta da Roberto Di Benedetto, ha incastrato una vera e propria organizzazione che collocava eroina a cavallo tra i due territori.

Quindici le ordinanze d custodia cautelare, firmate dal gip del tribunale di Ascoli, Giuliana Filippello, molti dei quali eseguiti nelle ultime ore dalla mobile di Ascoli.

 

 

I tre autori del rogo, stranieri, pare che fossero stati allontanati dal Medusa perchè collocavano eroina, facevano parte di un’organizzazione molto più ampia, composta da extracomunitari ed italiani.

 

 

Sei i corrieri della droga in arrivo dalla Campania (originari di Togo, Sudan e Tunisia), arrestati tra maggio e giugno a San Benedetto e anche a Giulianova, di ritorno dai loro viaggi con mezzi pubblici.
I dettagli dell’operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa, dal questore di Ascoli, Giuseppe Fiore e dal capo della mobile, Roberto Di Benedetto.

 

 

L’indagine, fatta di apoostamenti, pedinamenti e di intercettazioni telefoniche, hanno consentito di stabilire che l’eroina di provenienza partenopea era destinata a tre diversi capi-bastione. Il primo faceva riferimento a Domenico Palma, che gestiva il territorio ascolano; il secondo a Afif Ben Fattoum, tunisino 40enne, che gestiva il mercato di San Benedetto e di Martinsicuro, il terzo a Mauro Di Serafino, 39 anni di Mosciano, che invece controllava lo smercio nel resto della provincia di Teramo.
Ieri, un centinaio di agenti della polizia hanno dato esecuzione a 15 delle 18 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Ascoli su richesta del sostituto procuratore Cinzia Piccioni. Le persone arrestate devono rispondere del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’intera attività ha consentito di sequestrare circa 4 chili di eroina, che una volta immessa sul mercato avrebbe consentito di introitare almeno 300mila euro.

 

Tutti gli arrestati. Domenico Palma, 45 anni, ascolano. Ilaria Fioravanti, 31 anni, ascolana. Mauro Di Serafino, 49 anni di Mosciano. Khalil Ghezail, 35 anni, tunisino. Afif Ben Fattoum, 40 anni, tunisino. Mohamed Ben Alì, 24 anni, tunisino. Farid Gabsi, 34 anni, tunisino. Ameur Abdessalem, 49 anni, tunisino. Imed Hamouda, 47 anni, tunisino. Ousama Fallah, 23 anni, tunisino arrestato a Napoli. Adel Brahim, 38 anni, tunisino, arrestato a Civitanova. El Medhi Gritet, marocchino, 23 anni. Asgar Khan, 27 anni, afgan. Valentina Brancato, 27 anni di Agrigento, Isahaq Idris, 32 anni, del Sudan.