Teramo. L’avvocato Vincenzo Di Nanna, legale di Katia Reginella, presenta appello contro la sentenza di condanna a 25 anni di carcere per la madre del piccolo Jason.
“Non può esservi pena più severa di quella che le è stata inflitta dalla barbara uccisione del suo figlioletto – afferma il legale nelle 62 pagine indirizzate alla Corte d’Appello – Esiste una verità alternativa e di certo più credibile e persino moralmente più comprensibile e accettabile, rispetto a quella proposta dai Pubblici Ministeri ed acriticamente recepita dalla Corte d’Assise, il cui accertamento potrà avvenire solo attraverso il doveroso superamento di suggestioni, emotività e moralismo”.
Di Nanna punta il dito contro il marito della donna: “L’omicidio del piccolo Jason, in effetti, ben può considerarsi solo uno (il più grave) degli episodi dei maltrattamenti consumati dal Pruscino in danno della moglie e dei figli, delitto accertato dalla Corte d’Assise, ma non contestato dalla Procura. L’appello entra quindi nel merito delle accuse, per rimarcare la stretta ed inscindibile correlazione tra il chiaro difetto del dolo di partecipazione nei delitti contestati e le precarie condizioni di salute mentale dell’accusata (non imputabile), considerato che la colpevolezza o meno, non deve certo esser valutata in astratto, bensì in rapporto alle concrete capacità d’intendere e di volere, compromesse da gravi patologie mentali”.