“La motivazione alla base di tale richiesta è stata dettata dalle difficoltà, soprattutto di natura economica, che stanno condizionando fortemente i servizi sociali gestiti dall’Ambito e, quindi, il tentativo di trovare ulteriori risorse per lo svolgimento degli stessi”, spiega il coordinamento in una nota.
I Comuni, che già stanno subendo da tempo i tagli lineari ai trasferimenti statali, hanno cercato di far fronte a questa mancanza di risorse aumentando i propri stanziamenti, ma più di questo non possono fare.
“A partire dal fondo nazionale politiche sociali sceso da 1 miliardo 200 milioni di euro del 2008 a poco più di 64 milioni del 2017, poi rimpinguato con il fondo povertà di 212 milioni. Se poi aggiungiamo il fatto che i trasferimenti statali e regionali arrivano con notevole ritardo, basti pensare che ad aprile 2018 gli Ambiti non hanno ancora ricevuto un euro dei finanziamenti statali e regionali, per il secondo semestre 2017, si capisce come i servizi non vengono svolti nella loro integrità e, soprattutto, come il personale, che pure svolge le sue mansioni con regolarità, efficienza e professionalità si continui a lamentare perché non viene pagato regolarmente”.
Proposta allargata ai neoparlamentari abruzzesi. Infine i rappresentanti di Rifondazione Comunista della Valpescara auspicano che tutti insieme si riesca a coinvolgere i neoparlamentari abruzzesi in un’opera di sensibilizzazione, anche nei confronti del futuro Governo nazionale, a prestare una maggiore attenzione alle questioni sociali.