Sono finiti agli arresti domiciliari due cugini pescaresi di 19 e 20 anni, accusati di aver rapinato un cucciolo di barboncino sottraendolo al proprietario con l’inganno e con l’uso di spray urticante.
Stando a quanto afferma il giudice, nei confronti dei due arrestati sussisterebbero dei gravi indizi di colpevolezza e dei precedenti in tale tipologia di condotta.
La vicenda trae origine dalla pubblicazione di un annuncio sul sito subito.it. Uno dei due cugini contatta il il venditore di un cucciolo di barboncino usando un cellulare da cui gli investigatori sono immediatamente risaliti all’autore della rapina. Il giovane prende dunque accordi con il venditore e fissa il prezzo: 950 euro.
Cosa è accaduto il giorno dello scambio
L’appuntamento era stato fissato per il giorno successivo: all’incontro il promissario acquirente si presenta accompagnato dal cugino e, in quell’occasione, mentre uno dei due prende in braccio il barboncino per guardarlo da vicino, l’altro tira fuori una bomboletta di spray urticante che direziona sul volto del venditore.
I due si danno dunque alla fuga su una minicar che viene però notata da un testimone, favorendo ulteriormente le indagini che, in breve tempo, riescono anche a risalire all’utenza con la quale uno dei cugini aveva preso contatto con il venditore, intestata proprio a uno dei due arrestati.
Vengono dunque visionate le riprese filmate delle telecamere del posto, che inquadrano la minicar descritta dalla vittima e dal testimone. Le stesse indagini hanno poi permesso di accertare che i due giovani avevano già maturato esperienza in quel tipo di rapina, sottraendo forzosamente un cellulare a un inserzionista che aveva messo il telefonino in vendita sullo stesso sito, sempre con la stessa tecnica dello spray urticante.
Per questo motivo il giudice per le indagini preliminari, nella misura, ha scritto “che si tratta di soggetti dediti alla commissione di tale tipologia di reato, che determina un elevato pericolo di reiterazione di delitti, la cui gravità è compatibile con l’applicazione di misure cautelari anche di natura custodiale”.
Ricordiamo altresì che lo scorso giugno in via Villetta Barrea, in prossimità del confine con Villa Raspa, un altro venditore era stato derubato. Il modus operandi era però stato diverso: il falso acquirente, che in quel caso avrebbe voluto comprare una moto, è scappato con il pretesto di verificare uno “strano rumore” proveniente dal motore…