Stop+a+nuovi+rilievi+sui+rumori+della+movida+di+Pescara%3A+associazioni+pronte+alla+protesta
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-pescara/stop-a-nuovi-rilievi-sui-rumori-della-movida-di-pescara-associazioni-pronte-alla-protesta.html/amp/

Stop a nuovi rilievi sui rumori della movida di Pescara: associazioni pronte alla protesta

Pescara. “Da domani diserteremo le sedute della sala consiliare, dopo averla animata per giorni. Dimostreremo con la desertificazione dell’aula consiliare quanto sia distante la discussione in atto in Consiglio Comunale rispetto alla situazione dell’economia, della socialità, del lavoro. Assistere alle sedute di un Consiglio Comunale che dopo giorni di parole ha addirittura bocciato la richiesta di ripetere le misurazioni dell’Arta è inutile. Ci faremo sentire fuori dal Palazzo”.

Lo affermano i presidenti provinciali delle associazioni di categoria alle quali aderiscono gli esercenti di piazza Muzii, ovvero Giancarlo Di Blasio (Confartigianato), Marina Dolci (Confesercenti), Riccardo Padovano (Confcommercio) e Cristian Odoardi (Cna), riguardo la discussione in consiglio comunale sulle regole per la movida.

“Non si comprende come si possa continuare a parlare di dialogo con le imprese dopo il voto di questa mattina – spiegano le quattro associazioni – e dopo le parole del sindaco, che ripete che non ci sono divieti a Pescara dopo aver massacrato piazza Muzii con addirittura 13 ordinanze consecutive contro le quali gli esercenti sono stati costretti a presentare ricorso, dopo la determina del dirigente Cicconetti che in controtendenza rispetto al resto d’Italia riduce al minimo il numero degli ospiti a parità di suolo pubblico occupato, e dopo l’annullamento di ogni evento culturale, turistico, ricreativo promosso dal Comune in quella zona”.

“Ribadiamo che non c’è alcun obbligo di approvare le misure contenute nel Piano proposto dalla giunta: si tratta di una volontà politica precisa, e spiace siano avallate da associazioni dalle quali tuttavia gli stessi operatori hanno pubblicamente dichiarato di non sentirsi rappresentati. In presenza di attacchi così duri nei confronti delle imprese, il mondo della rappresentanza dovrebbe essere compatto e unito nella difesa di chi rappresentiamo”, chiudono le associazioni datoriali.