Gli indagati, tra l’altro sprovvisti di licenza di caccia, sono stati scoperti in flagranza durante l’attività di uccellagione, ovvero della cattura di uccelli con l’ausilio di reti, manovrate a mano su un terreno incolto di Spoltore.
I Carabinieri Forestali operanti hanno sequestrato, oltre a tutto il materiale utilizzato (due reti per uccellagione di 4 metri x 2, sei bastoni da fissaggio, due gabbiette in legno, un martello, cinque ingranaggi occhiellati per il movimento delle reti, spago, etc., anche alcuni esemplari di Cardellino (Carduelis carduelis L.) e di Lucherino (Spinus spinus L.), specie particolarmente protette dalla Convenzione di Berna del 1979 sulla conservazione della vita selvatica e dei suoi biotopi in Europa.
Gli esemplari di avifauna protetta, come prevede la Legge sulla protezione della fauna omeoterma e sul prelievo venatorio del 1992, sono stati contestualmente liberati in natura, sentito il P.M. di turno, Dott. Campochiaro, in un luogo idoneo, nelle vicinanze della zona di cattura.
Oltre al sequestro delle attrezzature e degli uccelli illegalmente detenuti, gli indagati hanno subito anche una perquisizione domiciliare, con esito negativo, e rischiano fino ad un anno e mezzo di arresto o fino a 4.130 euro di ammenda.
“L’illecita cattura dei Fringillidi, questa volta rilasciati in Natura”, ha dichiarato il Comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Pescara, “oltre ad alimentare il traffico illecito di richiami vivi per uso venatorio, viene effettuata nelle nostre zone anche per rifornire il commercio illegale di uccelli da compagnia”.