“Faremo un primo giro di perlustrazione per mettere su mappa i luoghi dei quali è necessario approfondire l’ispezione” spiega il consigliere Cinzia Berardinelli, che assieme al presidente del Consiglio Lucio Matricciani ha avviato il progetto.
L’obiettivo è censire tutte le cavità realizzate dall’uomo per creare un database comunale: “Lo studio ha sia un’importanza sia dal punto di vista storico” chiarisce Matricciani ” sia come strumento di prevenzione del dissesto idrogeologico”. “Sabato scorso nella sede della società operaia c’è stata la prima riunione operativa con i due gruppi coinvolti” prosegue Berardinelli. “Sono la Federazione Speleologica Abruzzese e il Centro Appenninico Ricerche Sotterranee, che ringraziamo per la disponibilità e l’entusiasmo. La riunione è servita a stabilire i dettagli organizzativi e a conoscerci meglio: abbiamo poi diviso i compiti e programmato le ricerche”.
E’ già iniziata la ricerca al catasto per individuare le cisterne, neviere e pozzi già conosciuti. Il progetto prevede ricerca e censimento di ipogei artificiali nel centro storico di Spoltore, con estensione all’abitato di Caprara e Villa Santa Maria. L’antica origine di questi nuclei abitativi è confermata dai ritrovamenti a Cavaticchi, relativi a 25.000-20.000 anni fa, dal sito archeologico romano a Santa Teresa, e dai documenti scritti che, a partire dal 972, parlano di Spoltore.
La collaborazione con la popolazione sarà centrale: molte cavità sono storicamente note, ma altrettante sono ricordate solo dagli abitanti più anziani e per questo in una prima fase dovranno dare un apporto indispensabile per individuare eventuali locali sotterranei.