“A Spoltore c’è un grande pino capitozzato e morente, a pochi passi dal centro storico su Via Luigi Pirandello, all’imbocco con Via Dante Alighieri. La visione è sconvolgente perchè si vede tutta la sofferenza di un essere vivente ormai al collasso con tutti i rami tagliati e trasformato in un mostro. Un pino sagomato a cono tramite una selvaggia capitozzatura, forse scambiato per un cipresso, tentando di creare qualcosa che non appartiene alla fisiologia di questa pianta”. Per il Co.n.al.pa., il Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio onlus, si tratta di uno dei più rovinosi interventi di distruzione di un albero.
“Chi ha compiuto questo lavoro non conosce affatto l’arboricoltura, le basilari regole della potatura, il rispetto per gli esseri viventi, per la natura e per il territorio”, spiega la coordinatrice del Co.n.al.pa. Pescara Annalisa Petrucciani. “La nostra associazione sta lottando da anni contro la capitozzatura e i tagli selvaggi sugli alberi. Ci è stato riferito che questo albero è agonizzante da molto tempo, ormai spacciato e incapace di rigenerarsi. Una volta capitozzato il pino, mancando di gemme avventizie, muore totalmente in ogni sua parte. Come già ampiamente illustrato in tante altre occasioni questi interventi rovinano il paesaggio, creano disagio psicologico nei cittadini, rovinano l’offerta turistica, producono abbattimento del valore degli immobili, creano danni ecologici con perdita dei servizi ecosistemici degli alberi. Come associazione stiamo facendo una mappatura di questi scempi ambientali e chiediamo a gran voce che venga fermata al più presto questa mattanza intollerabile e incivile.”