Un provvedimento che ha attribuito parte della responsabilità delle morti proprio alle vittime, scatenando polemiche e reazioni.
Il comitato che unisce parenti e amici delle 29 persone morte il 18 gennaio 2017 con il crollo dell’hotel Rigopiano a Farindola ha portato uno striscione e testimonianze, anticipate da una dichiarazione sui social ripetuta al microfono, nell’arco degli interventi che si sono alternati all’Emiciclo.
“In Italia – hanno detto i membri del Comitato – ogni anno si verificano tragedie che si potrebbero e si dovrebbero evitare, dovute all’incuria, all’imperizia, alla mala gestione e al profitto. Per ognuna di esse il copione è più o meno lo stesso: si contano numerose vittime e altrettante famiglie distrutte, condannate all’ergastolo del dolore e allo stillicidio di processi penali che durano decenni e che, quando non si concludono con la prescrizione, portano a condanne irrisorie degli imputati, tra sconti e saldi vari. Questa è la triste realtà della giustizia italiana, adesso aggravata da una sentenza del processo civile che ritiene alcune vittime del terremoto del 2009 all’Aquila in parte responsabili della propria morte … cioè da vittime a colpevoli”. Un provvedimento definito “Assurdo, indicibile e disumano verso chi ha perso la vita quella notte e verso chi da allora sopravvive a questo immane dolore”.
foto: Ansa.it