Scoperte nel fiume Pescara specie animali “aliene” e invasive

Le acque del fiume Pescara sono abitate da specie animali che non dovrebbero trovarsi lì, la scoperta delle Guardie ittiche della Guardia civile ambientale. 

Quando in un territorio vengono ritrovate specie animali che non fanno parte di esso per latitudine, clima e biologia, si parla di specie alloctone o aliene. Spesso, sono gli esseri umani a portare in modo illecito animali in luoghi che non corrispondono al loro habitat naturale.

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Si tratta di un grave danno che si fa all’ecosistema perché le specie alloctone sono spesso invasive, ovvero tendono a colonizzare il nuovo territorio sterminando le specie originarie del luogo. Nelle acque del fiume Pescara sono state ritrovate ben due specie aliene che hanno attirato l’attenzione della Guardia civile.

Gamberi e granchi nel fiume Pescara

Le Guardie Ittiche della Guardia Civile Ambientale e il Gruppo Carabinieri del CITES hanno messo in luce gravi infrazioni e metodi illeciti di pesca riportando a galla le nasse di frodo usate per catturare i pesci che popolano le acque del fiume Pescara. All’interno di una nassa, viene inserita un’esca che attira gli animali marini, i quali rimangono intrappolati.

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Le nasse scoperte nel fiume Pescara contenevano gamberi della Louisiana, un tipo di esca mai visto prima visto che si tratta di una specie non autoctona. Ciò ha scatenato un’indagine che ha visto coinvolta una persona attualmente sotto inchiesta in stato di libertà. Il gambero della Louisiana, il cui habitat naturale sono le aree palustri e fluviali degli Stati Uniti del centro-sud e del Messico nord-orientale, è potenzialmente dannoso perché invasivo. La sua notevole capacità di adattarsi a vari tipi di habitat acquatici lo rende una minaccia per l’equilibrio naturale dell’ecosistema locale.

Una scoperta altrettanto sorprendente è stata fatta nel Porto Canale di Pescara: è stato ritrovato un esemplare di Poteamon fluviatile, un granchio d’acqua dolce. Questa specie, particolarmente rara e protetta, non era mai stata documentata nel tratto urbano del porto canale, aggiungendo un ulteriore elemento di interesse scientifico.

L’associazione Nuovo Saline, in collaborazione con la Guardia Civile Ambientale, è attualmente impegnata nel monitorare una colonia selvatica di Poteamon fluviatile in un tratto di fiume la cui posizione non è stata divulgata, in modo da preservare la colonia dalla pesca di frodo. Questa specie, infatti, richiede un’attenzione particolare, data la sua rarità che potrebbe ingolosire i pescatori meno onesti. Il Poteamon fluviatile appartiene alla famiglia dei Potamidi ed è sottoposto alla tutela della Legge Regionale 44/1985 in Abruzzo, che mira a proteggere la fauna ittica nelle acque dolci della regione.

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