Rigopiano, sciopero avvocati: salta la terza udienza preliminare

Pescara. Sarà rinviata, a causa dello sciopero dei penalisti, la terza udienza preliminare del procedimento sul disastro dell’Hotel Rigopiano, in programma domani davanti al gup del tribunale di Pescara.

Vincenzo Di Girolamo, presidente della Camera penale di Pescara tiene a spiegare le ragioni dell’astensione. “Prima ancora che l’Unione delle Camere Penali Italiane indicesse l’astensione dalle udienze, 150 giuristi, tra i quali docenti universitari di diritto costituzionale, di diritto penale sostanziale e processuale, e presidenti emeriti della Corte Costituzionale – mette in luce Di Girolamo – avevano sottoscritto un appello al Presidente della Repubblica in occasione della promulgazione della legge spazzacorrotti, segnalandone i gravi profili di incostituzionalità nella parte in cui dispone la sospensione sine die dei termini di prescrizione del reato a seguito della pronuncia di primo grado e, di fatto, assoggetta l’imputato di qualunque reato, persino se assolto in primo grado, ad una pretesa punitiva statale priva di termini temporali”.

A giudizio del presidente della Camera penale pescarese, “il legislatore, piuttosto che intervenire sulle cause profonde del problema, potenziando gli organici della magistratura e del personale di rango amministrativo, e depenalizzando i cosiddetti reati minori, così da garantire la ragionevole durata dei processi e scongiurare la prescrizione, ha preferito intervenire con una misura demagogica e, soprattutto, espressiva della cultura giuridica autoritaria a cui non ripugna l’idea che gli effetti della imperfetta organizzazione della macchina della giustizia ricadano sul singolo cittadino sottoposto al processo”.

Di Girolamo conclude citando i dati ufficiali relativi al 2017 ed al primo semestre del 2018, forniti dalla Direzione Generale di statistica e analisi organizzativa del Ministero della Giustizia, “dai quali emerge che il 53% dei provvedimenti che dichiarano la prescrizione sono emessi all’esito delle indagini preliminari ed il 22% all’esito dei giudizi di primo grado, sicché è facile prevedere che il provvedimento presentato all’opinione pubblica come la strumento prodigioso capace di eliminare le pronunce di estinzione dei reati per decorso del tempo, nei fatti, si rivelerà anche sostanzialmente inefficace”

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