Pescara. Ha risposto alle domande del procuratore capo Massimiliano Serpi e del sostituto Andrea Papalia, ribadendo di avere agito in buona fede e sostenendo di avere eseguito le disposizioni.
E’ quanto emerso dall’interrogatorio di Salvatore Angieri, vice prefetto distaccato a Pescara, indagato insieme ad altre 6 persone nell’inchiesta bis, per depistaggio e frode processuale, sul disastro dell’Hotel Rigopiano di Farindola. Angieri è giunto in Procura in compagnia dell’avvocato Ester Molinaro, che lo assiste insieme al legale Vincenzo Di Girolamo.
Ai sette indagati, tra i quali l’ex prefetto Francesco Provolo, si contesta di avere occultato il brogliaccio delle segnalazioni ricevute il giorno della valanga e la telefonata effettuata dal resort dal cameriere Gabriele D’Angelo per chiedere aiuto.