L’uomo, credendo di incontrare una giovane e bella escort, contattata on line, si era recato in un appartamento alla Spezia. Ad aprirgli la porta però era stato un transessuale. Rifiutatosi di consumare la prestazione, il cliente, visto l’equivoco, se ne era andato.
Ma poco dopo iniziarono le minacce che, in buona sostanza, erano le seguenti: “Abbiamo il video del tuo ingresso in casa, se non ci dai 200 euro mettiamo tutto sul web e ti sputt…mo”. Decine i messaggi di minacce, ricatti e insulti, che continuavano nonostante il malcapitato bloccasse i numeri da cui veniva contattato.
Il cliente si è sempre rifiutato di cedere all’estorsione, fino a denunciare tutto ai carabinieri di Massa. Una volta rintracciati i numeri di telefono da cui provenivano le chiamate, i carabinieri sono risaliti a due transessuali, attualmente residenti a Verona, già noti alle forze dell’ordine per il modus operandi con cui adescavano clienti e poi li ricattavano. I due, un 29enne e un 25enne sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, che stanno scontando in provincia di Pescara dove si erano trasferiti da Verona