Popoli. La Giunta regionale d’Abruzzo ha annullato il bando, a lungo atteso, pubblicato il 2 novembre 2018 e in scadenza il 5 marzo prossimo, per l’assegnazione della sorgente di acqua minerale “Fonte Primavera” di Popoli, in provincia di Pescara, in concessione al gruppo San Benedetto dal 1988, e prorogata per altri 10 anni nel 2008.
Una decisione, secondo quanto si è appreso, inevitabile e in “autotutela”, dopo la sentenza di sospensione di fine gennaio da parte del Tribunale amministrativo regionale di Pescara, che ha accolto il ricorso della società Santa Croce curato dagli avvocati Claudio Di Tonno, del foro di Pescara, e Matteo Di Tonno, del foro di Bologna.
Nel bando, infatti, non era certo l’oggetto dell’affidamento, in particolare relativamente alla proprietà dello stabilimento produttivo, ed erano contenute condizioni che di fatto impedivano ai partecipanti “di formulare un’offerta congrua e consapevole e, quindi, concorrenziale”. La delibera, uno degli ultimi atti dell’esecutivo uscente di centrosinistra, non è stata ancora pubblicata, nessuna comunicazione ufficiale è stata diramata, ma la conferma arriva direttamente dagli uffici competenti della Regione.
La decisione crea problemi alla terza concessione di acque minerali dopo che difficoltà e situazioni sub iudice si registrano nella altre due, Sant’Antonio Sponga di Canistro e Valle Reale, ancora a Popoli, dove sono impiegante centinaia di persone tra impegni diretti e indotto. Si tratta di un’emergenza che sarà al vaglio del nuovo esecutivo di centrodestra. Avendo optato per l'”annullamento” e non per la “sospensione”, ora il bando andrà riscritto da capo, con un nuovo iter, e le tempistiche si allungheranno.