Pescara. Ha incontrato gli studenti dell’Istituto alberghiero Ipssar De Cecco la biologa e nutrizionista Tiziana Stallone, che ha parlato ai ragazzi dei disturbi alimentari e degli aspetti psicologici connessi al cibo.
L’incontro, svoltosi all’interno dell’Officina del Gusto dell’Istituto, nasce su iniziativa della dirigente scolastica, Alessandra Di Pietro, nonché dell’associazione BioPass Abruzzo, con la presentazione del libro ‘La Dieta Persona’.
Presenti all’evento il referente abruzzese dell’associazione Bio-Pass, il biologo e nutrizionista Roberto Casaccia, docente del ‘De Cecco’; molti esponenti del mondo della scuola e della Asl, fra i quali la psichiatra della Asl, Marilisa Amoroso e il pediatra Teodoro Radico, entrambi esperti dei disturbi dell’alimentazione negli adolescenti. A condurre la manifestazione e l’intervista all’autrice è stata la giornalista Gigliola Edmondo.
“Ai nostri ragazzi ricordiamo che mangiare bene significa tutelare la qualità della vita, da cui la rilevanza del seguire una dieta sana”, afferma la dirigente dell’Istituto alberghiero, Alessandra Di Pietro. “Non solo: l’evento ha segnato l’inizio di una collaborazione con un’altra associazione del territorio, la Bio-Pass che, nei prossimi mesi, ci permetterà di aprire un confronto con esperti del settore dell’alimentazione e con tutti i soggetti che hanno una competenza stringente con il settore della nutrizione”.
“I dati ci dicono che l’85 per cento delle diete fallisce”, ha sottolineato Tiziana Stallone, “ovvero quando una persona inizia una dieta per dimagrire o la lascia entro dopo poche settimane o entro 5 anni riprende il suo peso. Da questa considerazione sono nati lo studio e il volume ‘La Dieta Persona’, che parte dall’individuazione dei diversi profili del mangiatore in sovrappeso”.
“Profili che non devono necessariamente nascondere un aspetto patologico, ma che essenzialmente tengono conto delle diverse personalità di chi mangia troppo: e allora c’è il mangiatore malinconico, quello che, dopo una giornata di corse, di lavoro, di sacrifici, arriva la sera e cerca nel cioccolatino un momento di ristoro, una consolazione, una ricompensa per risollevare l’umore. Poi c’è il mangiatore compulsivo, che sfoga nel cibo mangiato voracemente le sue ansie e paure; il mangiatore edonista, che di solito è anche un buongustaio salutista, che è alla ricerca del cibo gourmet, attratto dal piacere del buon cibo; infine il mangiatore sociale, ovvero colui che trae piacere dalla convivialità del cibo, del mangiare insieme agli altri quale momento di collettività e condivisione”.
“E allora, quando si somministra una dieta a un soggetto che ha chili di troppo, occorre innanzitutto capire qual è lo sfondo psicologico che determina la sua concentrazione sul cibo e come contemperare la necessità di dimagrire alle sue esigenze umane”.
“Questo soprattutto quando abbiamo dinanzi a noi gli adolescenti, quella fascia anagrafica che ancora più di altre è colpita dai disturbi alimentari che non si manifestano subito. I due profili psicologici più legati al disturbo alimentare sono quelli del mangiatore malinconico e del mangiatore compulsivo, che vanno riconosciuti per poter adottare le misure più utili a curare l’anima prim’ancora che lo spirito del paziente”.