E’ l’oggetto di una lettera che, secondo quanto si apprende, il Prefetto ha inviato alle forze dell’ordine affinché vigilino sul rispetto della normativa nazionale, risalente al 2001. Dopo l’invio della missiva, ieri il sindaco, Carlo Masci, ha incontrato gestori ed associazioni per informarli della questione ed è subito scoppiata la polemica.
Il tema orari a Pescara fa discutere da tempo, soprattutto nel distretto di piazza Muzii. I gestori già da tempo lamentano i mancati incassi per effetto delle ordinanze sindacali che, dopo la riapertura successiva ai vari stop legati al Covid-19, hanno imposto la chiusura a mezzanotte dalla domenica al giovedì e all’1.30 il venerdì e sabato. Proprio per questo gli operatori hanno presentato un ricorso al Tar, che ha fatto seguito alla denuncia dei residenti della zona per i rumori.
“Sono due anni e mezzo che cerco un difficile equilibrio tra chi evidenzia il diritto costituzionale alla salute e al riposo e chi evidenzia il diritto al lavoro, nell’ambito di regole che sono in alcuni casi stringenti, in altri confuse – afferma il sindaco Carlo Masci – Stiamo cercando di fare in modo che Pescara non subisca le conseguenze dei contrasti che ci sono e che ricadono tutti sul Comune: oggi ci troviamo un’azione legale fatta dagli esercenti per gli orari e una fatta dai residenti per i rumori. Mi auguro che tutti capiscano che c’è una situazione complessa che va a toccare le persone o nella salute o nelle attività economiche. Serve buon senso”.
“Ho convocato per lunedì una seduta con le associazioni di categoria perché siamo allarmati – afferma il presidente della commissione Controllo e garanzia, Piero Giampietro – In questo caso non si tratta solo di piazza Muzii, ma di tutta la città e di tutto l’anno, anche d’estate. Per gli esercenti e per i ristoratori rischia di essere un nuovo lockdown a tempo indeterminato. Pensiamo a cosa possa significare con l’arrivo della bella stagione. Mi sembra che nel resto d’Italia questa legge non venga applicata: bisogna utilizzare tutti gli strumenti normativi disponibili per risolvere questa situazione”.
Per la Fipe Pescara “lo stop alla somministrazione di alcolici sul suolo pubblico dopo la mezzanotte sarebbe un provvedimento che penalizza tutto il comparto dei pubblici esercizi e sul quale chiediamo un immediato ripensamento anche alla luce delle norme in materia. Occorre infatti fare riferimento all’art. 6 comma 2 del D.L. n. 117/2007 modificato dall’art. 54 della L. 120/2010 che prevede che la somministrazione sia vietata dalle ore 3 alle ore 6 del mattino e non alla legge 125/2001 a cui fanno riferimento i residenti per invocare lo stop alle 24”, dice il presidente Riccardo Padovano.