Pescara. Si è svolta stamane direttamente sulla sponda del canale la conferenza sulla situazione del canale di Fosso Grande, uno dei fossi di deflusso delle acque meteoriche più importanti della città. Sul posto, area di confine fra Pescara e Spoltore, il consigliere regionale Antonio Blasioli e la consigliera comunale Stefania Catalano.
“Abbiamo voluto questa conferenza perché riteniamo che la filiera Comune-Regione debba riattivarsi per intervenire urgentemente con la manutenzione di Fosso Grande – esordisce Antonio Blasioli, ex assessore comunale alla manutenzione – L’ultimo intervento sostanziale c’è stato nel 2017, quando con un progetto partito nel 2015, il Genio Civile della Regione Abruzzo ha provveduto ad investire la somma di 600.000 euro per la manutenzione straordinaria del canale, attesa da anni. I lavori prevedevano l’eliminazione degli arbusti che impedivano il normale deflusso delle acque del canale, ostruendolo; l’allargamento dell’alveo a valle del ponte di via Francia; mitigazione della corrente dell’acqua; consolidamento delle sponde. Il lavoro venne affrontato dalla Regione, malgrado non rientrasse nelle sue dirette competenze secondo quanto definisce l’allegato A della legge regionale n. 36 del 2005, proprio perché non si ripetessero i danni causati dalla esondazione che si verificò con l’ondata di maltempo del dicembre 2013. All’epoca l’ondata d’acqua che si riversò fuori dal canale, danneggiò abitazioni, attività commerciali della zona a ridosso delle sponde. Per intervenire è necessario che la filiera istituzionale sia operativa, perché bisogna procedere su due livelli: il primo è quello di manutenzione straordinaria che solamente la Regione può portare avanti per l’entità delle risorse necessarie a fare un lavoro utile e durevole. Un intervento che al momento non è stato richiesto dal Comune e non risulta calendarizzato dalla Regione fra le poste del Bilancio in via di approvazione, quindi rischia di non essere effettuato neanche per tutto il 2020. Stiamo parlando di una manutenzione capace di prevenire ed evitare i danni causati dall’esondazione e dalle ondate di pioggia, e che costringe tutta la zona a vivere notti insonni quando c’è un’allerta meteo per il timore che si verifichi la catastrofe che hanno già vissuto. L’altro livello è intercomunale, perché solo una progettazione sinergica fra Comuni può risolvere definitivamente il problema. Per agire servono almeno 300.000, io me ne farò portatore in seno al Consiglio in fase di discussione del bilancio, perché non ci siano più, in futuro, risarcimenti da reclamare da parte della cittadinanza”.
“Una vera e propria piaga che si può curare attraverso la progettazione – aggiunge Stefania Catalano – Il Comune può fare molto, non solo reclamando una manutenzione che come Ente non può costantemente assicurare, perché costosa, ma sollecitando la Regione alla cura dei canali, specie se importanti come quello di Fosso Grande, che attraversa la città e genera danni ingentissimi, in caso di esondazione”.