Pescara. Il presidente della Confcommercio Pescara Franco Danelli si scaglia contro l’assessore comunale al Bilancio, Eugenio Seccia, per il presunto ricalcolo della Tari sulle attività commerciali.
“Il Comune di Pescara”, afferma Danelli, “sarebbe in procinto di ricalcolare le tariffe della Tassa Rifiuti alla luce della necessità di recuperare i costi di esercizio della gestione dei rifiuti. Non sappiamo l’entità di tale recupero ma in ogni caso non potrà essere chiesto un ulteriore sacrificio alle imprese del commercio e del turismo che già pagano una Tari fra le più alte a livello nazionale”.
“Solo per fare degli esempi chiari”, spiega, “un ristorante paga circa 20 euro a metro quadro, mentre bar, ortofrutta e pescherie pagano circa 16 euro a metro quadro. Praticamente un ristorante di 200 metri quadri paga 4.000 euro l’anno per la raccolta rifiuti, un costo assolutamente insostenibile. Ricordo che il principio alla base dell’applicazione della TARI è che chi inquina paga, e dovrebbe quindi esserci proporzione fra la quantità dei rifiuti che si producono e quanto si paga”.
“Teniamo presente che laddove esiste già la pesatura puntuale dei rifiuti, mediante codice a barre personalizzati, è risultato che la produzione di rifiuti da parte delle imprese è nettamente inferiore alla presunzione posta alla base per il calcolo della Tari con il metodo a metro quadro”, rilancia il presidente di Confcommercio, “dobbiamo quindi opporci nettamente a ogni aumento della Tari e anzi ci saremmo aspettati alla luce delle economie di scala derivante dalla fusione della società Attiva spa con Ambiente e Linda in un unico soggetto e dell’incremento della percentuale della raccolta differenziata, con riduzione dei costi per i rifiuti da smaltire in discarica, un abbassamento delle tariffe Tari così come avvenuto in tutti i comuni che hanno incrementato la cosiddetta “economia circolare”.
“In considerazione di questo”, conclude Danelli, “abbiamo chiesto un incontro urgente all’Assessore al Bilancio, Eugenio Seccia, per avere chiarimenti e comunque scongiurare ogni ipotesi di aumento per le imprese.”