Pescara. Un centro riabilitativo per pazienti colpiti da cerebro-lesioni è il progetto che sta portando avanti l’associazione onlus ‘Il risveglio di Manuela’, in collaborazione con la Provincia e con il direttore dell’Unità operativa di Medicina fisica e riabilitativa dell’ospedale di Popoli, Carlo D’Aurizio.
A presentarlo ai sindaci della Provincia, il presidente Antonio Di Marco:
“Questo centro è stato individuato nell’ospedale di Popoli e per realizzarlo dobbiamo avere un quadro esatto del numero di pazienti con cerebro lesioni in provincia di Pescara. È questo il motivo per cui oggi ho riunito i Sindaci della provincia. Per portarli a conoscenza di questo bellissimo e utile progetto”.
All’incontro, al quale hanno partecipato 20 sindaci, oltre a Anna ed Ezio Verna, genitori di Manuela e fondatori della onlus, erano presenti anche il Prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, l’onorevole Vittoria D’Incecco, il vice Prefetto Carlo Torlontano.
La onlus è nata un anno e mezzo fa in nome di Manuela Verna, morta dopo quattro anni di calvario in seguito ad una emorragia cerebrale che ne determinò una grave cerebro lesione. Nei 4 anni di vita da paziente con gravi lesioni cerebrali i genitori di Manuela hanno vissuto i disagi che derivano dal continuo peregrinare in altri centri.
Lontano da casa, dai familiari, dagli amici, dai luoghi e dalle abitudini della vita quotidiana, hanno voluto impegnarsi per l’obiettivo di fondare in provincia di Pescara una ‘casa del risveglio’, dove il percorso del paziente colpito da cerebro-lesioni venga guidato da tutti gli strumenti necessari.
L’incontro, introdotto da Luca Verna, fratello di Manuela, si è aperto con le parole della mamma Anna, che ha ripercorso la storia del suo peregrinare nei vari ospedali fuori regione e fuori Italia, mostrando immagini e filmati.
Sia il Prefetto che l’onorevole D’Incecco hanno dichiarato di volersi impegnare personalmente nella realizzazione del progetto:
“Si tratta”, ha dichiarato la D’Incecco, “di un progetto fattibile, che necessita soprattutto di risorse umane perché il reparto a Popoli c’è già. Per realizzarlo abbiamo bisogno di sanitari: medici, infermieri, OSS. Pur sapendo che non è facile, dico che bisogna tornare ad assumere personale, perché oltretutto ci farebbe risparmiare in termini di spesa sanitaria, considerati i costi per la mobilità passiva dei pazienti”.